Immaginiamo l’inizio della vita in comune di una coppia come la partenza per un viaggio in alto mare, con gli entusiasmi e le paure che questa metafora suggerisce. Ma quale viaggio attende oggi la coppia che decide di partire?
Se, fino a qualche decennio fa, poteva essere paragonato ad una traversata su un transatlantico, oggi lo si può paragonare all’avventura su una zattera. Una traversata in transatlantico era relativamente sicura, scandita da riti sociali; la distinzione tra pubblico e privato era predeterminata. Ognuno aveva la sua cabina, ma c’erano anche i luoghi di ritrovo e di incontro. Soprattutto si conosceva la rotta e l’approdo finale; venti e onde non interferivano con la vita dei passeggeri.
Oggi il viaggio della coppia assomiglia più all’avventura su una zattera, il che significa scegliere di partire da soli, avere un progetto e una mèta finale che necessiterà spesso di cambiamenti di rotta, di soste per mancanza di vento. Significa anche solitudine in mare aperto e paura di perdersi. I nostri viaggiatori dovranno trovare un accordo su turni, soste e ruoli, perché niente sulla zattera è predeterminato. Dovranno imparare a comunicarsi desideri e paure, perché non c’è un ufficiale di bordo ad ascoltare le lamentele: dovranno cioè conoscersi a fondo.
Il viaggio dipende dal coraggio della coppia, dal desiderio di raggiungere la mèta, desiderio che si farà fragile nei momenti di stanchezza e di noia. Poter attraccare ogni tanto in qualche porto sicuro dove riposarsi diventa di vitale importanza.
Il viaggio in zattera ci aiuta a mettere a fuoco le dimensioni che caratterizzano l’inizio della vita a due nella società attuale: innanzitutto, fuor di metafora, la dimensione di “scelta personale”. Emerge cioè oggi un bisogno sempre crescente di “soggettività”, del dovere-diritto a scelte personali specie nell’esperienza dell’amore.
D’altro lato la spinta all’individualismo, alla competizione, alla produttività, insita nell’attuale cambiamento socioculturale, intacca alle radici ogni tipo di relazione con l’altro.
In questa situazione di incertezza diventa indispensabile che la coppia riscopra ciò che rende la relazione intima e progettuale.
Concretamente Papa Francesco esemplifica: “A qualcuno risulta impossibile rallegrarsi per il bene dell’altro, quando si apprezzano le sue capacità e le sue buone opere, perché è portato a paragonarsi e competere, anche con il proprio coniuge, fino al punto da rallegrarsi segretamente per i suoi fallimenti” (AL 109). “Gareggiate nello stimarvi a vicenda” (Rom 12,10) consigliava S. Paolo.
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