Ho letto di recente sul giornale quotidiano di Varese che a Busto Arsizio forti sono state le polemiche in ambito politico nate perché il Comune non aveva mai attuato la legge statale che impone al Comune di piantare un albero per ogni nato e altre norme sul censimento delle alberature.
In qualità di presidente dell’associazione Amici della Terra Varese ho così scritto – in base a detta Legge – al direttore dell’Ospedale di Varese e al sindaco del Comune per sapere quanti siano i nati in Varese dal 1992 a oggi, appellandomi al Foia e alle altre leggi e convenzioni che tutelano il diritto all’informazione.
Ho fatto presente al sindaco di Varese come avessi posto questa domanda già nel 2010 ai suoi predecessori, ma invano. Non ebbi, infatti, a ricevere alcun cenno di riscontro.
La legge che risale al lontano 1992 (che impone a tutti i Comuni al di sopra dei 15mila abitanti di piantare un albero per ogni bambino nato o adottato), è stata modificata e completata nel 2013, con la legge 10 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), che introduce anche il “bilancio arboreo”. Ogni sindaco deve fare sapere quanti alberi ha trovato al suo insediamento e quanti ne lascia al termine del mandato. Mi è sorto quindi spontaneo porre l’ulteriore quesito: “Quanti sono gli alberi ora in comune?”. Penso, infatti, che egli abbia avuto tutto il tempo perché gli uffici potessero effettuare il calcolo!
La legge stabilisce anche che l’ufficio anagrafico comunale debba fornire ai genitori di ogni neonato registrato «informazioni dettagliate circa la tipologia dell’albero e il luogo in cui è stato piantato». Ho chiesto copia cortesemente dell’ordine impartito dalla Giunta comunale di Varese.
Magari è mia ignoranza quella di non sapere, ma non avendomi mai il comune di Varese voluto informare, ho ragione di ritenere che il Comune stesso, nulla abbia fatto per provvedere, nei termini dovuti (sei mesi), sia alla messa a dimora delle piante, sia a informare le famiglie sul luogo dove sono state poste. Riterrei veramente inconcepibile che la città giardino abbia rinunziato alla piantumazione di nuovi alberi che, per di più, non sono casuali ma, con tipologia direttamente prescritta dal Comune!
Ho terminato la nota chiedendo a quanto ammonti la spesa del comune di Varese finalizzata all’acquisto di alberature e quante opere il Comune abbia dovuto sostenere dal 1992 ad oggi per smottamenti dovuti alla mancanza di radici frenanti.
E pure ho chiesto se per trattenere la terra, in Comune ci sia la necessità di porre delle alberature e quando intenda esaudire la risposta delle associazioni ambientaliste di ricevere dal dirigente competente le richieste di abbattimento alberi in città di Varese prima che l’atto materiale sia avvenuto.
Questo il testo della lettera originariamente mandata nel 2010 e della quale chiediamo risposta, inviata al sindaco e all’assessore alla Tutela ambientale: “Egregi Signori, promuovere la “cultura del verde urbano” è l’obiettivo del Ddl, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Viene così modificata la legge 113/92 sulla messa a dimora di piante arboree in occasione di una nuova nascita, riducendo da un anno a 30 giorni il termine entro cui i comuni dovranno adempiere a quest’obbligo ambientale.
Gli alberi, sottolinea il ministro ‘non sono solo essenziali elementi di arredo ecologico per le nostre città ma anche grandi fornitori di servizi ambientali. Infatti, un singolo albero è in grado di fornire abbastanza ossigeno per 10 persone e di assorbire, a seconda delle dimensioni, da 7 a 12 kg. di emissioni di CO2 all’anno. Inoltre, gli alberi riducono l’inquinamento acustico e possono farci risparmiare sino al 10 % del consumo energetico’. Con il Ddl che istituisce anche la ‘Giornata nazionale degli alberi’ il 21 novembre, si punta a rendere effettivo per i Comuni l’obbligo di piantare un albero per ogni nato, modificando la normativa vigente e rendendola più cogente per i sindaci. In particolare si abbreviano i tempi per la messa a dimora dell’albero portandoli da 12 mesi a 30 giorni.
Analogamente si stabilisce che entro 30 giorni dalla nascita del neonato il comune informi la famiglia sul luogo esatto in cui l’albero è stato piantato. Si impone quindi ai Comuni di effettuare entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge un censimento degli alberi piantati nelle aree pubbliche.
Due mesi prima del termine del mandato il sindaco dovrà rendere pubblico il “bilancio arboricolo” del Comune, evidenziando il rapporto fra gli alberi piantati all’inizio ed alla fine del ciclo amministrativo.
Ciò premesso, chiediamo come sia stata attuata in comune di Varese la citata Legge 113-92.
In proposito, ci piacerebbe venga informata la Commissione Tutela ambientale del Comune di Varese.
Domandiamo, comunque, di esser messi in indirizzo per quanto riguarda il risultato del censimento degli alberi piantati nelle aree pubbliche e di essere consultati per la predisposizione della lettera con la quale il Comune di Varese deve informare i genitori del nuovo nato sul luogo esatto in cui l’albero è stato piantato.
Per quanto riguarda il futuro, domandiamo che il bilancio comunale abbia una postazione precisa per quanto riguarda la piantumazione di nuove alberature e che, per favore, la Direzione dell’Ospedale che legge la presente invii ogni sei mesi l’elenco dei nuovi nati al Sindaco del Comune di Varese nonché accerti che venga onorata da parte comunale l’obbligo di piantumazione.
Un altro intervento previsto dal Decreto correttivo della Legge citata, introduce un’ipotesi di esenzione dalla Tosap (Tassa occupazione suolo pubblico) per le aiuole realizzate o da realizzare in spazi adiacenti i pubblici esercizi.
All’ uopo chiediamo, cortesemente, che il Comune convochi urgentemente l’associazione Commercianti di Varese.
Infine il Decreto interviene sulla legge che disciplina i contratti di sponsorizzazione per le amministrazioni pubbliche facendo rientrare fra le iniziative che possono essere sponsorizzate quelle finalizzate a favorire l’assorbimento delle emissioni di anidride carbonica dall’atmosfera tramite l’incremento e la valorizzazione del patrimonio arboreo delle città.
Anche questa novità deve essere portata a conoscenza da parte del Comune di Varese ai Comuni limitrofi a Varese stabilendo un’azione comune e coordinata.
La data del prossimo 21 novembre, deve esser quella in cui vengono diffuse in maniera organica le iniziative comunali in materia di patrimonio arboreo.
Il Comune di Varese potrebbe incominciare a rendersi promotore di un’azione a tutela del Verde incominciando un’attività informativa da realizzarsi nelle scuole.
Alleghiamo alla presente una nostra comunicazione riguardo l’obbligo di corresponsione di una nuova piantumazione ogni volta che venga richiesto un patrocinio gratuito al Comune di Varese.
Porgo vivissime cordialità. Varese, 24 febbraio 2010”.
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