Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Ambiente

UN TESORO DI LAGO

ARTURO BORTOLUZZI - 02/02/2018

ghiaccHo letto che il Comune di Bardello ha voluto muovere i passi necessari per poter recuperare la sua storica ghiacciaia, che aveva bisogno dell’assistenza di opere per poter tornare a risplendere.

Ha infatti avuto l’accortezza di ricorrere al progetto “Bellezz@ – recuperiamo i luoghi dimenticati”, promosso dal governo Renzi. Potrà così mettere in ripristino, con la somma di 120mila euro, la vecchia ghiacciaia e la strada che, in centro paese, conduce al sito storico.

Così facendo, il Comune ha consentito si recuperasse un pezzo importantissimo di storia locale riguardo al quale in appresso colgo l’occasione di fare alcun proposte.

Come ha scritto con dovizia di particolari Federica Lucchini su La Prealpina del 23 Gennaio scorso:

“Costruita a tramontana, proprio perché la frescura favoriva una più lunga conservazione del ghiaccio, era luogo comunitario di lavoro: in inverno a fine gennaio-febbraio, come ricordavano gli anziani, le barche si addentravano nel laghetto di Biandronno, dove il ghiaccio raggiungeva uno spessore consistente. Avvolti in ampie coperte, i lastroni, arpionati con grossi uncini e trascinati a riva, venivano stipati nella buca interna della ghiacciaia, a strati che si alternavano con la pula di riso. Fuori i buoi erano pronti per un altro giro. La sera, l’osteria del pesce, prospicente quella che oggi viene ancora ricordata come “piazza del pesce”, echeggiava del canto degli uomini, stanchi per il lavoro faticosissimo, ma resi allegri dal vino offerto, solitamente, dalla comunità: il ghiaccio, infatti, sarebbe servito non solo per uso ittico, ma anche medicinale”.

Ciò premesso, questo è ciò che Amici della Terra Varese, di cui sono il Presidente pro tempore, ha proposto, scrivendo una lettera al Sindaco del Comune di Bardello, al Presidente dell’associazione dei Comuni rivieraschi e specificatamente al Sindaco del Comune di Varese.

 Innanzitutto ho voluto dir loro come sia conveniente che venga svolta un’attività di informazione e di divulgazione scolastica. I giovani (anche quelli del capoluogo) è opportuno conoscano la storia, le tradizioni e le abitudini degli abitanti del lago: insomma il loro storico sapere e quello dei luoghi. Ci deve inoltre essere una relazione tra tutti i beni storici presenti sul lago di Varese.

Era venuto certamente, per l’associazione, spontaneo rifarsi alle ghiacciaie di Cazzago Brabbia, ma si è ritenuto subito bisognasse affermare come dovesse essere rinvenuto un collante delle diverse significative presenze a lago: dalla pesca alla vita dei nostri antenati preistorici. Abbiamo chiesto, pertanto, che presso l’Isolino Virginia (dove adesso vi è una pluralità di turisti che tramite barca, che parte dalla Schiranna, accede in numero elevato) si possano trovare tutte le notizie riguardo tutte quante le presenze preistoriche lungo il lago e tutte quelle legate all’attività di pesca. Dovrebbero essere stampate tutte le consuetudini locali che vengono lasciate solo alla tradizione orale, che ancora in pochi detengono. Di queste dovrebbe essere esserci copia presso tutti i Comuni almeno dell’area varesina. Chiediamo, anche, che questa completa informativa venga divulgata con mezzi adeguati quando ci saranno le competizioni di canottaggio sul lago che sono state annunciate (per il 2020: prove preolimpiche e tappa di World Cup).

Dovrebbe essere chiaro, una volta per tutte, che c’è un sistema lago al quale è conveniente che tutti coloro che sono interessati o che hanno voce in capitolo, guardino per intervenire. E molto limitativo considerare interessato e interessabile solo il Comune di Varese. Questo confidiamo voglia comprendere l’importanza di allargare il proprio spettro di azione al di fuori dei suoi limiti. Confidiamo che questa battaglia sia anche quella della associazione dei comuni rivieraschi e che venga presentato un progetto di valorizzazione culturale di tutto il sistema lago di Varese, magari usufruendo anche del bando Cariplo e mettendo in relazione i beni individuati con attività economiche, che possano trovare giovamento dagli stessi.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login