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Libri

PRETE GIORNALISTA

FRANCESCO BORRI - 02/02/2018

stucchiMercoledì 7 febbraio alle 20.45 al collegio De Filippi di Varese verrà presentato il libro “Per la vita sempre” del vescovo monsignor Luigi Stucchi. L’incontro sarà moderato dal giornalista varesino Gianfranco Giuliani e parteciperanno Francesco Ognibene, giornalista, responsabile del supplemento “Vita” di Avvenire; il dottor Andrea Larghi, direttore medico di presidio all’Ospedale di Circolo di Varese, per una testimonianza e Monsignor Gilberto Donnini, Prevosto emerito di Varese.

Monsignor Stucchi, che molti varesini ricordano per il lungo ministero di vicario episcopale di Zona dal 2003, ha svolto diversi incarichi per la diocesi ambrosiana occupandosi tra l’altro di formazione del clero, assistenza spirituale alle claustrali e delle nuove forme di vita evangelica, con una costante, speciale sensibilità per la guida e l’orientamento vocazionale.

Oggi è Vicario Episcopale per la vita consacrata femminile e risiede a Villa Cagnola a Gazzada, dove è Presidente dell’Istituto Superiore di Studi Religiosi – Beato Paolo VI.

Il volume dell’Editrice Velar che dà il titolo alla serata, raccoglie una parte degli editoriali di Stucchi, scritti nei 13 anni in cui fu direttore del settimanale diocesano “Il Resegone”, a Lecco (1973-1986). L’allora “don” Luigi, oggi Vescovo, aveva raggiunto come giornalista una singolare notorietà, locale e nazionale, per la vivacità della sua penna e la combattività del pensiero, specie su temi quali la difesa della vita, la testimonianza cristiana in politica, la promozione dei valori religiosi a livello sociale, l’animazione del dibattito culturale.

Per quanti conoscono Stucchi, farà piacere trovare nel libro una selezione particolare dei suoi editoriali (sui più di 600 in totale) scritti negli anni tra il 1973 e il 1986 quando fu Quando era direttore del “Resegone” don Luigi aveva raggiunto come giornalista una singolare notorietà, locale e nazionale, per la vivacità della sua penna e la combattività del pensiero, specie su temi quali la difesa della vita, la testimonianza cristiana in politica, la promozione dei valori religiosi a livello sociale, l’animazione del dibattito culturale. Quale prete e insieme giornalista, egli non è stato una figura isolata nel panorama religioso dell’Italia degli anni Settanta e Ottanta. Anzi proprio quei decenni hanno rappresentato l’apice per la stampa cattolica locale, con oltre 120 testate diocesane raccolte nella FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici). Lo slancio, per i giornali “del territorio” come “Il Resegone”, veniva anche da un laicato cattolico coinvolto nelle iniziative ecclesiali, secondo lo spirito del Concilio che giungeva a maturazione e che poneva i fedeli laici accanto a vescovi, clero e religiosi per una testimonianza cristiana trasparente, originale e costruttiva. Lo stile giornalistico di Stucchi è robusto e argomentativo, con una visione della fede che ispira e rafforza la partecipazione alla vita civile. Uno stile che Stucchi ha mantenuto anche da vescovo e che sottolinea la straordinaria attualità dei suoi scritti e delle sue riflessioni. I capitoli del libro raccolgono articoli sui seguenti temi: il senso della vita; i valori e la coscienza; protagonisti e testimoni lecchesi e nazionali; l’importanza della famiglia; la vita nascente; nel cuore delle tragedie umane.

Per la realizzazione del volume hanno collaborato Bruno Perboni, coordinatore editoriale e redazione; Piero Sozzi, raccolta degli articoli; Luigi Crimella, introduzioni ai vari capitoli.

Il vescovo Luigi Stucchi è nato a Sulbiate (Milano) nel 1941. Ordinato prete nel 1966 fu assegnato dal cardinale Giovanni Colombo come coadiutore a Valmadrera (Lecco) dove rimase fino al 1973. Trasferito a Lecco nella parrocchia di San Nicolò assume la direzione del settimanale “Il Resegone” e la mantiene fino al 1986. La tappa successiva è a Tradate (Varese) come prevosto e, dal 1989, decano. Nel 2003 il cardinale Dionigi Tettamanzi lo nomina vicario episcopale per la zona di Varese e l’anno seguente è fatto vescovo da Papa Giovanni Paolo II. Per la diocesi ambrosiana ha svolto vari incarichi occupandosi tra l’altro di formazione del clero, assistenza spirituale alle claustrali e delle nuove forme di vita evangelica, con una costante, speciale sensibilità per la guida e l’orientamento vocazionale. Attualmente risiede a Villa Cagnola (Gazzada, Varese) dove è Presidente dell’Istituto Superiore di Studi Religiosi – Beato Paolo VI.

 

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