Ci sono momenti in cui il mondo crolla e vorresti scappare, andare lontano da tutto quello che ti ha profondamente deluso. Provi un senso di sconforto, come se all’improvviso tutto quello che ti sembrava sacro e inviolabile lasciasse cadere il velo e si mostrasse in tutta la sua invereconda millanteria.
È facile in certi momenti lasciarsi andare, soprattutto quando non hai più un lavoro stabile, ti senti sospeso, guardi in viso i tuoi figli e non sai come fare per farli sorridere. Ti senti un inetto, un incapace, non trovi più in te stesso la motivazione giusta per scusarti, per continuare a sperare in quel mondo nel quale credevi e che proprio per questo lo avevi eletto come obiettivo fondamentale della tua vita. È in questi momenti che i diritti diventano soprattutto doveri.
È nell’inquietudine del caos che riaprire gli occhi e ragionare può determinare il miracolo. E la nostra società ha bisogno di miracoli. Non c’è nulla che si possa cancellare di ciò che è stato conquistato col sangue di milioni di morti, di valori conquistati per dare alle generazioni il senso di battaglie condotte per finalità giuste e condivise.
Votare significa dare un senso concreto al nostro essere membri attivi e operosi di una comunità, significa esprimere una scelta che può riavviare un motore inceppato e del cui mal funzionamento paghiamo fortemente le conseguenze.
Non è scappando che ricostruiamo, non è voltando le spalle che dimostriamo il nostro attaccamento al paese e alla sua gente, non è lasciando il campo che dimostriamo il nostro coraggio, semmai scrivendo con chiarezza quello che pensiamo e che vogliamo.
Votare è riconoscere il valore della storia riconsegnandole la sua sacralità, il suo essere parte della nostra stessa vita. È esercitando il diritto di voto che diamo un’immagine più vera al nostro paese, in un momento in cui ha bisogno di noi, della nostra vicinanza, della nostra capacità di andare oltre la rabbia e le delusioni. Si può essere continuativi o alternativi.
Con il voto determiniamo l’immagine di un paese che vuole restituire ai suoi abitanti la fiducia che meritano. È antidemocratico tirarci indietro, rimanere inerti mentre il mondo attorno a noi vola. Non possiamo gettare al vento conflitti che ci hanno visto in prima linea per la conquista di valori fondamentali come la libertà.
Oggi dobbiamo rispondere al nostro paese, che non è solo voce sgradevole o comportamento corrotto, ma storia che vuole ricomporsi e rilanciare, mettendo davanti a tutto il coraggio e la forza della sua passione e del suo entusiasmo, di sentirsi prima di tutto figlia di una volontà che vuole continuare a esprimere i suoi valori e la sua bellezza, nonostante i muri e le incongruenze che hanno cercato di sminuirne l’essenza.
You must be logged in to post a comment Login