Grande e meritato lo scalpore della notizia di un miglioramento di rapporti tra la Corea del Nord e quella del Sud, la prima avvicinatasi (si fa per dire ma speriamo ci si limiti a quello) su iniziativa addirittura di quella del Nord (scusate se è poco) perché la vicina di casa possa accettare l’ammissione alle prossime olimpiadi (notoriamente da effettuarsi al Sud) di una candidatura di eccellenti pattinatori nordisti e altri atleti qualificatisi, appunto, per la manifestazione olimpica.
Tutti, dunque, commentando il fatto parlando della magia dello sport. A onor del vero la cosa non rappresenta una novità assoluta essendosi verificato nei secoli qualche altro caso di una stretta (ma non troppo) di mano tra due nazioni tradizionalmente nemiche per raggiungere un accordo nell’ambito sportivo.
Qui, però, il fatto è eclatante tenendo conto del caratterino del capo in testa dei nordisti certamente più teso ad aprire la bocca per emissione formale di un missile che per lasciar posto ad un bacio.
A questo modo si potrà anche sperare che le schiere di atleti di relativa appartenenza possano marciare e sfilare a una prossima eventuale presentazione di un’Olimpiade da disputarsi negli Stati Uniti con il Trump di turno se non abbracciato, vicinissimo al Kim Jong-un entrambi sorridenti seriamente impegnati nell’applauso allo sfilare dei relativi vessilli. Il tutto a rappresentare qualcosa di magico.
Ora va bene il fascino, la magia e, soprattutto, la potenza dello sport. Ma qui ci vorrebbe l’aiuto di una mano: quella del Padreterno.
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