Pur di commentare, anche inutilmente, qualcosa bisogna sempre scovare.
Inutile sottolineare la divergenza di comportamento arbitrale nella partita tra Lazio e Torino per quanto decretato dall’arbitro con l’espulsione di un laziale rilevata a seguito responso Var che invece il direttore di gara non aveva concesso. Dal contrasto è derivato il dissenso degli azzurri che per essere rimasti in inferiorità numerica hanno subito una netta sconfitta (1-3) a opera dei granata.
A parte il fatto che sul risultato dovrebbe essere considerato anche il merito di ogni squadra resta l’ineccepibile opportunità della richiesta da parte dell’arbitro per appurare la situazione.
Di critiche sulla richiesta di intervento della Var proprio non è il caso di parlare. La macchina ha evitato un errore e ha fatto giustizia come in tutti i casi in cui finora è stata chiamata in causa.
Evidente il ricordo di Platini rimasto, a suo tempo, l’unico a porre dubbi sulla presenza della macchina in campo.
Venendo alle Coppe niente di meglio ai nostri poteva occorrere quasi a conforto di quella tanto pesante e commentata esclusione dai Mondiali.
La sorte, insomma, sembra abbia voluto risarcire l’Italia con un benevolo sorriso tenuto conto delle differenti situazioni (squadre di società rispetto a quelle Nazionali).
È il caso di limitare la presa di coscienza favorevole non sarà quello che farà risorgere ma, almeno, che non venga qualche altra botta.
Entrando nello specifico in fatto di Coppe non può non sottolinearsi il merito del Milan nell’incontro diretto con l’Inter.
Tecnica a parte assolutamente inesistente in tutto il match in entrambe le squadre i rossoneri hanno avuto il coraggio di tentare l’ultimo respiro per evitare il soffocamento mentre l’Inter ha saputo solo confermare la retromarcia innestata negli ultimi tempi rispetto ai precedenti più che sufficiente per creare una valanga di punti interrogativi.
Spalletti deve pensare a far giocare una squadra. Al momento vive su una assoluta improvvisazione che faceva pensare solo alla ricostruzione della difesa (nella speranza che il pregio non venisse soltanto da un Handanovic mondiale) anziché di tutto il reparto arretrato.
Ovvio che le presenze di elementi del calibro di Santon e Ranocchia a convincere di un rafforzamento generale non contribuisce certo.
Quanto all’offesa sarà utile che tutti tengano presente che fondare la manovra d’attacco su un solo giocatore (Icardi) nelle conclusioni e nei lanci di Candreva, nei suggerimenti non possono essere sufficienti.
Comunque sia anche guardando i risultati fatti l’Inter a oggi non ha trovato un suo gioco.
Che il Milan, poi, possa risorgere solo per un risultato è tutto da vedere.
Ma almeno, come si diceva, può continuare a respirare.
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Sempre parlando di Coppe stavolta del Mondo il bianco delle nevi si è tinto d’azzurro. Non è stato frutto di evento meteorologico o di magia o meglio – quest’ultima – in parte può essere chiamata in causa come quella dei nostri sciatori con i loro stupendi risultati.
I nomi si sanno riferiti alle prove di Brignone, Parsi e Fill. Ottima partecipazione nella Coppa del Mondo e per il resto si vedrà.
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