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Attualità

NERO SPERANZA

LUISA NEGRI - 12/01/2018

golden-globeIndossavano l’abito nero le dive dell’edizione 2018 dei Golden Globe, avvolte in austere vesti per nulla apparentabili alle coloratissime mises degli anni passati. L’intento della luttuosa performance era di richiamare l’attenzione del mondo con una severa sottolineatura della sofferenza e dei peccati di chi, anche e particolarmente nel dorato mondo del cinema, ha subìto o procurato molestie.

L’iniziativa, che ha avuto il sostegno di tanti nomi femminili illustri, come Meryl Streep, Nicole Kidman, Angelina Jolie, e anche di non pochi colleghi maschi, ė stata accolta con grande partecipazione e sincera commozione degli astanti. Tutto quel nero, quasi rappresentazione corale di una tragedia greca, dava il senso della solennità di un incontro indifferibile dopo le rivelazioni delle molestie, verbali o fisiche, sopportate da parecchie giovani attrici nel corso delle loro carriere.

Non è così scontato che, nel mondo in cui si è abituati a fingere per mestiere, si sappia far convogliare l’unanime e sincera adesione di tanti, così ben leggibile sui volti dei partecipanti.

 L’ importante segnale lanciato nella giornata dei Golden Globe, che si concretizza in una pratica iniziativa destinata ad allargarsi a ogni potenziale vittima, offrendo aiuto economico e sostegno morale a chi deve difendersi e rifarsi una vita, vorrebbe segnare uno spartiacque: il grido di chi è stato ferito non resterà inascoltato, la crudeltà fisica e quella mentale non cadranno nell’ indifferenza e la forza della protesta e della denuncia prevarranno sulla paura di confessare la violenza subita.

Questo è quanto almeno si spera di ottenere.

Sarebbe naturalmente sciocco pensare che tutto cambierà dall’oggi al domani. Le vere rivoluzioni, quelle destinate a tradursi in una situazione di reale e stabile benessere, conoscono il tempo lungo della pazienza e dell’attesa. Ma l’importante è però avere lanciato a chiare lettere “l’avviso ai naviganti”. E l’aver confermato con risolutezza l’idea che la presa di posizione delle signore di Hollywood debba segnare un fondamentale punto di arrivo e di partenza per le donne, tutte le donne del mondo.

Vi ricordate il nostro pezzo “Attenti alle donne”, dello scorso aprile?

Scrivevamo che le cose stavano davvero cominciando a cambiare, scrivevamo di veli destinati a cadere a breve anche dalle teste di tante giovani ancora costrette a indossare abbigliamenti imposti dall’alto.

Proprio lo scorso 28 dicembre, qualche giorno prima che ai Golden Globe di gennaio si indossasse il lutto per protestare contro le molestie, una giovane donna iraniana scendeva in piazza a contestare il regime tirannico del suo Paese: dimostrando uno sconfinato coraggio- sarebbe stata poi arrestata- si strappava pubblicamente il velo dal capo,

Abbiamo dunque sempre più prove evidenti che mondi diversi si guardano, da un capo all’altro del pianeta, per confrontarsi e unirsi in una corale protesta, invocando uguale dignità per tutti.

Tessitrici per antico mestiere, le donne continuano a incrociare i fili della loro intelligente trama. Lo fanno in modo pacifico, senza ferire, senza levare in alto nessuna arma : a mani nude chiedono semplicemente uguaglianza, amore e rispetto.

Cari uomini, il debito ancestrale da voi accumulato esige ormai una resa incondizionata.

Alzatevi in piedi davanti a una donna: secoli fa lo richiedeva già Shakespeare, quale esercizio riparatore necessario.

E provate, levando le mani nude ben in alto, a implorare amore e rispetto.

Nessuna donna che vi rispetti ve li negherà.

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