In Confidenza

CHI AMA NON SI VANTA

Don ERMINIO VILLA - 16/11/2017

L’umiltà è sorella dell’amore. Chi ama con umiltà non si abbandona a quel vano compiacimento che attribuisce a se stessi i talenti di cui è dotato.

Chi ama non si sottovaluta per timidezza o imbarazzo né si sopravvaluta, esaltandosi, ma è serio, prudente, guidato dal buon senso. Tant’è che sa mettersi allo stesso livello degli altri, senza far sentire il peso dei propri gesti. Quando parla, non si compiace di sé, avendo sempre sulla bocca il proprio io; ma apprezza e stima con gioia i doni degli altri. Non vuole occupare a tutti i costi la scena, stando sotto i riflettori, ma lascia spazio anche agli altri.

Chi ama non bada troppo a se stesso, insistendo con richiami, facendo sottolineature e aggiungendo valutazioni relative al suo comportamento. Ma predilige l’umiltà, limitandosi a dire la verità, senza enfasi; è discreto, si attiene ai fatti; è modesto, evita apprezzamenti non richiesti.

Non così erano gli gnostici di Corinto i quali, consapevoli di “avere la scienza”, disprezzavano i deboli o, semplicemente, non li vedevano neppure (cfr. 1 Cor 8,1-2.11). La conoscenza riempie di orgoglio, mentre solo l’amore edifica! Alcuni si credono grandi perché sanno più degli altri, affermano la propria superiorità cercando di avere il controllo su tutto; ma che ci rende grandi è l’amore che comprende, cura, sostiene chi è debole.

Chi ama si prende così com’è; non ha bisogno di ingrandirsi artificialmente con parole (cfr. 1 Cor 4,18-19) per nascondere la sua povertà interiore. È più verbosità che vero “potere” dello Spirito.

Chi ama – dice il Papa – non si “ingrandisce” di fronte agli altri: per mostrare le proprie qualità rischia di perdere il senso della realtà. C’è un’emulazione sbagliata – ed è tipica della mentalità del mondo – che invidia e si rattrista per i beni di cui gli altri dispongono e che a noi mancano; emulazione santa invece è quella che compatisce chi cerca i piaceri terreni, perché non desidera altro che Dio ed altro non pretende in questa vita che di amarlo quanto può. Santamente invidia chi Lo ama di più.

Mentre alcuni, preoccupati della vita presente, guardano le cose che fanno con diversi fini (cercando di piacere agli uomini, di farsi onore, di avere sempre più ricchezze o – se non altro – di accontentare se stessi), quelli che tendono alla vita eterna guardano in tutto ciò che fanno il solo gusto di Dio, condividendo il pensiero e la preghiera di Davide: “Chi altri avrò per me in cielo? Fuori di te nulla bramo sulla terra… ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre” (Salmo 73,25-26).