Alle comunità cristiane della Galazia l’apostolo Paolo, dopo aver ricordato che “tutta la legge trova la sua pienezza in un solo precetto: ”Amerai il prossimo tuo come te stesso”, raccomanda: “Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo. […] Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. E non stan-chiamoci di fare il bene. Se non desistiamo, a suo tempo mieteremo” (Gal 5.14; 6,2.9)
Per vivere bene nella famiglia come nella comunità cristiana, senza particolarismi o antipatie, è necessario avere un amore longanime, che sa accogliere gli altri come dono di Dio per compiere insieme un cammino di crescita nella fraternità, “portando i pesi gli uni degli altri”.
E poiché esiste il pericolo della routine, che porta a scivolare lentamente in rapporti tiepidi e formali, la vita comunitaria va costruita ogni giorno, “senza stancarsi di fare il bene” e chiedendo al Signore di alimentare la fiamma dell’amore reciproco, come si esprime Frank Borman in questa preghiera:
“Gesù, aiutaci a costruire una vera comunità di persone libere e responsabili, che sanno reciprocamente accettarsi e rispettarsi nella loro diversità e difetti; che non convivono solo fisicamente, ma che comunicano in una profonda apertura d’animo la loro interiorità. Aiutaci ad essere persone che sanno donare e ricevere, capaci di condividere, portando i pesi gli uni degli altri, per soffrire e godere insieme; che si perdonano l’un l’altro con generosità, capaci di una riconciliazione continua. Consapevoli dei loro limiti, si accettano e si impegnano in un’attiva collaborazione, formando una comunità di amore per essere a servizio dei più poveri e abbandonati”.
San Giovanni della Croce, grande mistico e riformatore della vita religiosa, scrive al termine di una lettera, datata 6 luglio 1591 e indirizzata alla Priora del monastero di Segovia: “E dove non c’è amore, ponga amore e ne ricaverà amore”.
Anche chi lavora come psicoterapeuta può affermare in base ad una lunga esperienza: “Lavorando con i nostri pazienti abbiamo imparato a credere nell’amore, perché l’amore può fare miracoli. Questo lo affermiamo non come uomini di scienza, ma come testimoni di tante situazioni umane, considerate senza vie d’uscita, che poi si sono risolte per il meglio”. (Giacomo Dacquino).
“L’altro possiede il diritto a vivere su questa terra insieme a me, così com’è – afferma il Papa –. Non importa se è un fastidio per me, se altera i miei piani, se mi molesta col suo modo di essere o con le sue idee, se non è in tutto come mi aspettavo…” (AL 92)
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