Opinioni

TRE VALLI E “TRES BIEN”

CESARE CHIERICATI - 06/10/2017

La “tre valli” passa in Piazza Monte Grappa

Proviamo a stilare un rapido e sommario bilancio di due grandi manifestazioni che hanno occupato la scena cittadina in questa settimana di fine settembre – inizio ottobre: Nature urbane 2017 e i due appuntamenti ciclistici della Gran Fondo e della Tre Valli Varesine. Comunque li si giudichi i conti sono in attivo con qualche distinguo.

Pur essendo giunto all’appuntamento del 29 settembre con un certo (comprensibile) affanno organizzativo, il primo Festival del paesaggio è un grande successo per la nuova giunta, per chi ha lavorato intensamente dietro le quinte, per chi ha diretto l’orchestra alla prima grande prova, ovvero l’assessore Roberto Cecchi. Offrire ai varesini 200 eventi in dieci giorni, visite a 24 parchi e giardini di ville e residenze storiche, pubbliche e private, non è certo stato un gioco da ragazzi. Di particolare interesse la scoperta dei 16 parchi privati messi a disposizione dai proprietari sull’arco di due weekend, un’occasione unica per prendere coscienza che è giunto il momento di dare finalmente adeguato valore, attraverso percorsi futuri da studiare e definire, all’enorme patrimonio verde di una città che da troppi decenni aveva messo tra parentesi, se non addirittura negato, il suo secondo nome: città giardino o città in un giardino come ormai si usa dire.

Il tutto condito da una serie di manifestazioni – persino troppe a ben guardare – artistiche, musicali, letterarie, botaniche, naturalistiche che hanno scandito le otto lunghe giornate di Nature urbane. Tuttavia poiché, come è ben noto, “la vittoria ha cento padri ma la sconfitta è orfana” va anche riconosciuto al Movimento civico 2.0 e all’attuale vicesindaco Daniele Zanzi il merito di aver fornito alla città un contributo decisivo di idee e di conoscenze sul tema, una sorta di primogenitura, molto prima che l’attuale maggioranza di Palazzo Estense prendesse forma.

Detto questo veniamo al ciclismo che si è intrecciato con il Festival del paesaggio mostrando il patrimonio naturalistico dell’arco prealpino provinciale che ha Varese come punto di riferimento e di gravitazione. Eppure davanti a una proposta sportivo/ turistica di alto livello qualcuno ha di nuovo storto il naso per i disagi che inevitabilmente comportano due manifestazioni come quelle di domenica 1° ottobre e martedì 2. È un’avversione sotto traccia presente fin dai Mondiali del 2008 quando si fece dell’allarmismo fuori luogo “sulla città intrappolata dalle gare” che spinse moltissimi cittadini ad andarsene temendo di finire claustrati nelle loro abitazioni per una settimana. Un malumore cui ha indubbiamente dato nuovo ossigeno domenica non la Gran Fondo Tre Valli Varesine in sé, ma l’approssimazione organizzativa con cui si sono definiti percorsi, blocchi stradali, alternative di viaggio.

La parte Nord della provincia, compreso il capoluogo, è stata letteralmente affettata dalla manifestazione e chi incappava in qualche blocco non aveva o quasi via di scampo visto che i volontari non erano in grado di dare suggerimenti attendibili e che la Polizia locale impegnata la notte di sabato in operazioni di controllo a livello regionale era giocoforza semiassente. Colonne, ingorghi, inversioni di marcia e tratti di strada in contromano hanno avvelenato la giornata di molti.

Un episodio indubbiamente negativo su cui riflettere a fondo e lavorare attentamente in vista dell’appuntamento per la Gran Fondo mondiale del prossimo anno. Non si dovrà sbagliare nulla per garantire pieno successo a una manifestazione destinata a dare nuovo lustro alla “provincia a pedali” e al turismo di casa, a patto di rendere davvero ragionevoli i previsti disagi. Solo così saranno silenziati i gufi prealpini in servizio permanente effettivo.