Tempo di Tre Valli. Il presidente della Binda assicura che ci sarà anche Nibali. Non è che le ultime vicende dello squalo possano suscitare esaltazione per tale presenza ma, comunque, un punto esclamativo (speriamo non interrogativo) il solo nome se lo merita.
Tanto più che in campo italiano il mazzo non autorizza carte di gran valore salvo che il conterraneo Basso sempre grande amico di Contador non convinca quest’ultimo a cambiare nazionalità nel corso della presenza dei due in Israele per sentire parlare di una partenza del Giro d’Italia da quelle zone in meraviglioso omaggio a Gino Bartali “Giusto fra le Nazioni” per gli israeliani.
Parlando, ovviamente, di ciclismo e scivolando il discorso sul doping, il presidente della Binda formulava una richiesta logica non nuova e cioè che non ci si limitasse a controlli particolarmente severi sul ciclismo ma altrettanto si facesse per gli altri sport.
La puntualizzazione sarebbe ovvia se non fosse stata avanzata negli stessi termini più o meno da tutti i rappresentanti degli altri sport. Insomma tutti dicono “Va bene il controllo sul mio ma che non sia più oneroso di quello sugli altri”.
Ciò significa che essendo miseramente caduta la possibilità di continuare a negare ogni anche esistenza sulla droga malamente interpretandosi un ricostituente, ora si passa al “quantum”. Nessuna, peraltro, ipotesi di accantonamento totale del vizio.
A parziale conforto è giunta, nell’occasione del colloquio, la puntualizzazione da parte del suddetto presidente di una discreta diminuzione nel corso dell’ultimo anno, dei casi di doping. Dichiarazione accompagnata dal commento di un ex corridore presente che si limitava a sperare che i sacchetti del rifornimento – ovviamente di impossibile controllo – contengano solo alimenti “sani”.
Adesso si va alla nostra corsa anche se il nome porta più ai ricordi che al presente visto che l’edizione 2017 si svolgerà per una buona parte del percorso in centro cittadino.
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