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Souvenir

LA MARIA

ANNALISA MOTTA - 29/09/2017

siringaLa Maria arrivava prestissimo al mattino, già sudata per i quattro piani di scale, già profumata di alcol, non solo denaturato. Si sedeva pesantemente in cucina, accettava il caffè, poi si metteva al lavoro. Nel pentolino colmo d’acqua, la scatoletta di latta decorata, chiusa con un fermo, sobbolliva da un bel quarto d’ora: dentro, adagiata come un neonato su una doppia garza che ricopriva un cestello bucherellato, la siringa di vetro, stantuffo e cilindro separati, con accanto ago e copri ago. Un oggetto – la siringa, non la scatola! – che vedevo enorme e minaccioso; e pesante lo era davvero, per sopportare centinaia di lavaggi e bolliture, conservandosi sempre – si sperava – abbastanza sterile da poter essere usato alla bisogna. Se mai il problema era il tragitto dalla cucina alla camera da letto, e soprattutto le mani della Maria infermiera, che passando di casa in casa per tutto il quartiere si trascinava un consistente codazzo di microbi e schifezze varie, contro cui il sommario lavaggio nel lavandino opponeva un patetica resistenza.

Per questo noi ci si prenotava come primo cliente, temendo un po’ il contagio e un po’ il gomito alzato fin dal risveglio, di questa donna massiccia, la voce maschile, il camice bianco sporco, sempre pronta a correre anche di notte, dalla mano leggera come una farfalla.

Ma per noi bambini no, la Maria veniva scartata come inopportuna. Così la mamma aveva imparato a fare le punture, e ci riusciva benissimo, con tenerezza e mano ferma. Il guaio fu che la Maria, a un certo punto, si ritirò dalla professione – chissà se poi era davvero diplomata!- e alla prima polmonite materna, mi trovai a dover imparare l’arte dell’iniezione. Una fifa blu: e se prendo una vena e se mi si rompe l’ago e se fa infezione e se viene un ascesso… Ma le siringhe, intanto, erano diventate monouso, leggerissime, con gli aghini sottili sottili ; le fialette non si segavano più con la limetta, ma si aprivano con uno scatto secco, e il disinfettante si era colorato di un bel verde speranza.

Immagino cosa bofonchierebbe la Maria, dal cielo: Tante grazie, cosa ci vuole, adesso, a fare una puntura come si deve?

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