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Società

VOTARSI AL BENE

LUISA NEGRI - 22/09/2017

buone-notizie“Il bene non teorizza. Il bene fa. La sua forza sta nei gesti. E il linguaggio dei gesti, a differenza di quello delle parole, non si ferma allo stomaco o alla testa. Trova sempre la strada per arrivare al cuore”. Così Massimo Gramellini nella rubrica Caffè Sociale, inserita nel nuovo inserto del Corriere della Sera.

A sdoganare l’idea di sbattere finalmente la buona notizia in prima pagina, anziché il mostro, ci ha dunque pensato il quotidiano diretto da Luciano Fontana.

Da martedì 19 settembre, ogni secondo giorno della settimana, il Corriere offrirà l’ inserto “Buone notizie”, anche in risposta alla richiesta espressa da diversi lettori. Soprattutto da parte dei giovani, desiderosi di poter leggere, tra tanta informazione centrata su fatti negativi, qualche buona notizia, rassicurante e confortante, riguardante fatti e persone esemplari, in cui poter credere.

L’inserto, accompagnato da analoga pubblicazione online, ha raccolto da subito news che risollevano il morale. E, si noti, soprattutto della parte della società che ne ha più bisogno e appare di norma, nelle pagine dei giornali, quale anello debole: sono specialmente i giovani in cerca di lavoro, facili obiettivi della criminalità e del malaffare, e le donne, alla ribalta da troppo tempo ormai – nel ruolo di vittime- della cronaca nera. E, ancora, sono gli anziani, sempre meno supportati -e sopportati- dalle famiglie: che vanno troppo di fretta. O possono infine essere i profughi, in fuoriuscita dai loro inospitali e tormentati paesi, spesso mal accolti da chi non li vorrebbe per niente.

Ma proprio questo inserto, di cui stiamo raccontando, rovescia in positivo l’immagine dei deboli: della donna in primis, che da da vittima sacrificale passa a protagonista nobile di storie meravigliose: “Le donne di Anna” è il titolo in prima pagina di un interessante articolo di Paolo Foschini, che rivela la determinazione di una giovane di Verona. Intelligente e preparata, ha trascinato nella sua storia e nell’avventura imprenditoriale un manipolo di coetanei, soprattutto ragazze: la cooperativa sociale -fondata da Anna Fiscale- e nata quattro anni fa con tredici dipendenti ora ne ha ottanta. Recuperano gli scarti di tessuti di grandi aziende e li trasformano in capi firmati. Tra loro, accanto a ottime professionalità di alcune laureate -Anna è uscita dalla Bocconi e ha molto ancora studiato e viaggiato-  hanno trovato lavoro donne meno fortunate: ex detenute, vittime di tratta, e altre protagoniste di storie difficili, che si sono riabilitate, in grazia di tale opportunità, ricostruendosi una nuova vita.

A dicembre la coraggiosa capitana e le sue colleghe di avventura fattureranno due milioni. E hanno vinto diversi riconoscimenti, tra cui, nel 2014, anche Il Premio europeo per l’innovazione Sociale.

Altra bella e buona notizia arriva al lettore attraverso una lettera inoltrata al caporedattore Elisabetta Soglio.

A spedire la mail, la moglie di uno straordinario uomo, desiderosa che l’esempio del marito venga ricordato e magari imitato da altri. Si tratta di un anziano di Carugate che ha risposto alla malattia, il morbo di Parkinson, con un impegno di coraggio e di forza non comuni: ha fondato un’ associazione di malati parkinsoniani e di loro sostenitori (gli iscritti sono ormai 110), traendo, da una condizione di sofferenza e malattia, motivi di contatto e incontro, e insieme di forza e speranza.

Ma che dire dei Rulli Frulli, settanta musicisti tra gli otto e i venticinque anni, che portano la loro musica anche nei luoghi terremotati e che suonano con strumenti -meravigliosi per fantasia e per il suono- realizzati con materiale di recupero. Li abbiamo visti tutti in tv con Mika. Ma apprendiamo dall’inserto del Corriere che accorrono in ogni luogo in cui si debba portare un po’ di spensieratezza, e Il più delle volte si tratta di paesi terremotati. Perché la squadra iniziale dei Rulli Frulli, che è nata a Finale Emilia, si è consolidata e affermata proprio accogliendo tanti nuovi concertisti in occasione del terremoto del 2012 che ha messo in ginocchio la loro terra.

L’illustre, prestigiosa firma di Dacia Maraini, sigla invece un bel pezzo sul paese abruzzese di Pescasseroli: “L’integrazione e l’albergo sulla collina”. Dove si scopre che l’immigrazione, anziché far paura, diventa, nella terra di Silone, fonte di amicizia e ricchezza. Gli stranieri profughi e ospiti qui -sono 44 in parte, musulmani e in parte cristiani- non vengono affatto negletti ma ben accolti e impiegati in hotel, negozi, imprese di pulizia e tanto altro ancora.

Spiega la Maraini che Sulayman fa il commesso n un negozio, Gibril lavora presso un artigiano di pellami, Mentre Habiba, Sekoba, Bakari, e Muhammed cucinano e servono in alcuni ristoranti locali. Tra gli ultimi arrivati c’è anche il luminoso esempio di un ragazzo nigeriano, laureato in Microbiologia, rivelatosi bravo ed esperto al punto di essere chiamato al Parco Nazionale dell’Abruzzo per una collaborazione costruttiva. Insomma, accade anche questo, e molto di più, nel mondo. Ed è sempre bello e importante che un giornale abbia voglia di raccontarlo.

Dobbiamo imparare a riproporre ai nostri figli o nipoti anche gli esempi virtuosi. Nessuno più legge un libro come “Cuore”, forse perché ci si vergogna dei buoni sentimenti. Eppure, se ci sono fatti che arrivano proprio al cuore, perché  volerli nascondere?

Anche in RMFonline, se non abbiamo lesinato critiche quando ci pareva fosse necessario, né abbiamo nascosto il male della cronaca, esecrandolo, ci siamo impegnati nell’offrire l’esempio di un giornalismo basato sul volontariato e votato al bene, cioè capace di parlare con soddisfazione anche del bello e del buono.

Essere in buona e autorevole compagnia ci è dunque di conforto e speranza.

Soprattutto per i giovani che hanno sete di notizie positive. Per le donne che cercano riscatto al loro dolore anche nella verità della parola. E per tutti quelli che ogni giorno alzano lo sguardo verso la luce del mattino sperando che il sole insista alto nel cielo.

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