Parole
SCUOLA/2 DEDICHE
MARGHERITA GIROMINI - 15/09/2017
Per una volta si salta il cahier des doléances di ogni inizio anno scolastico.
La sequela di carenze strutturali e l’elenco di ciò che resta da fare, ed è tanto, li lasciamo ai politici, agli amministratori, agli opinion maker.
Oggi voglio dedicare questo pezzo augurale ad alcuni amici che operano nella scuola.
Dato che per me la scuola è un’istituzione preziosa, l’insegnamento una professione entusiasmante, il processo di apprendimento qualcosa di straordinario, considero un privilegio e una fortuna la possibilità di essere parte attiva di un sistema educativo.
Pertanto, buon anno scolastico in particolare:
- a Monica, che da anni segue, con professionalità ma anche con amore, i bambini disabili e non ha mai lesinato del tempo extra quando alle loro famiglie serviva un supporto supplementare: se avesse contato le ore di straordinario effettuate, avrebbe diritto, credo, ad almeno un anno di ferie compensative;
- a Rosi e a Luca, maestri sperimentatori, che quest’anno cominciano l’avventura di un nuovo progetto nel quartiere di San Fermo e dovranno dimostrare alle famiglie e alla città che si può riuscire nell’intento di innovare. Ci vuole coraggio per provarci, in un’epoca di passioni fragili. A loro, per fortuna, il coraggio, e un po’ di giovanile incoscienza, non mancano;
- a Donata, che ha accompagnato per cinque anni i suoi bambini sulla soglia della preadolescenza, li ha salutati e ora ricomincia da capo. Qualche mese fa ha ricevuto una speciale gratificazione da Francesco, 11 anni, che in un tema dedicato al “Giusto tra le Nazioni” Giorgio Perlasca, ha scritto che desidera diventare come lui, un adulto giusto e coraggioso;
- a Riccardo, professore amato dai suoi ragazzi, forse perché sa ascoltarli, capirli, accompagnarli, interessandoli allo studio ma anche alla vita fuori dai libri, e lo fa semplicemente, senza bisogno di proclami;
- ad Anna, che dovrà, ancora una volta, insegnare a leggere e a scrivere ai suoi primini di quest’anno. Una bella fatica, compensata da fatti concreti e speciali come quello registrato con i suoi alunni usciti dalla quinta pochi mesi fa, ragazzini che lei ha condotto a sapere e a voler leggere, prima guidati, poi da soli, “I promessi sposi”!
- a Rita, che si dedica con passione all’attività motoria ed è fermamente convinta dell’indispensabilità del movimento, perché si apprende anche in palestra, nel cortile e nei prati, consapevole che se i bambini italiani facessero più sport, la scuola ne trarrebbe grande beneficio;
- ad Andrea, che alle scuole superiori si serve del teatro sia come mezzo sia come fine, e non teme di perdere tempo, né di sottrarre spazio alle discipline del programma ufficiale;
- ad Antonio, dirigente scolastico, che ha trasformato il suo istituto, prima in discesa libera quanto a iscrizioni, in un polo scolastico tra i più ambiti;
- a Maria Rosa, anche lei dirigente, che mi ha colpito per la sua capacità di porsi in relazione con i ragazzi, per il modo naturale ed efficace con cui l’ho vista entrare in contatto con la tanto temuta adolescenza.
Estendo l’augurio a tutti coloro che operano dentro la scuola e per la scuola, credendo fino in fondo al valore e all’importanza del proprio lavoro.
Io mi fido, e pertanto affido a loro il compito di contribuire efficacemente all’educazione delle nuove generazioni.
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