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SCHERMA A LIPSIA

ETTORE PAGANI - 08/09/2017

Scherma a Lipsia. Quasi un’oreficeria certo si direbbe – e il condizionale appare inappropriato – la più ricca di tutti gli sport italiani.

La più ricca e la più rassicurante perché viene da lontano, perché continua sempre con egregi risultati a percorrere quel cammino che da tempo immemore segue.

Difficile, quasi impossibile ricordare quelli che furono i pionieri dalle “armi in pugno” ma basterebbe un Nostini dai tempi remoti ma ancora di possibile ricordo per confermare la validità di quanto detto sopra sulla continuità di glorie azzurre. Vittorie frutto – è questo quanto di più importante – di scuola mai sopita nella ricerca di mantenere e rifornire i loro vivai curati per essere al meglio per merito della preparazione.

Risultati, mai casuali, sempre, invece, rientranti nella ricerca minuziosa e profonda del miglior lavoro.

A questo punto il giusto merito del primato a questo sport sia pure nell’ambito della difficoltà di una scelta di primato tra tutti gli altri sport italiani.

Senza pretese di assolutezza nel giudizio non pare però neppure azzardato dare alla scherma il primo posto di una graduatoria a tutti gli altri sport italiani quanto a risultati positivi in Italia come all’estero superando sport molto più seguiti e di maggior conoscenza (calcio, basket, ciclismo) e chi più ne ha più ne metta che devono senza altro inchinarsi alla meno tifosamente popolata serie degli schermidori in pedana.

Questo, soprattutto, per una continuità di risultati nel tempo rispetto alle glorie di altri sport.