Al termine di ben due Sinodi, il Papa ha pubblicato una sua “Esortazione apostolica sull’amore nella famiglia”: questo il sottotitolo, spiegato da lui stesso nel primo paragrafo.
E’ chiaro lo spostamento di prospettiva rispetto ad encicliche precedenti: dall’accento sul matrimonio e sulla famiglia (ossia su istituzioni pur importanti e sulle loro leggi) a quello sull’amore dentro il matrimonio e la famiglia.
In questo modo siamo tutti provocati a fare nuove riflessioni anche dottrinali, ad aprirci a nuove ricerche, a percorrere nuove vie per la predicazione e l’azione della Chiesa. Prima dell’attenzione alle singole situazioni, ci è chiesto di percepire lo stile evangelico e positivo nell’affrontare le problematiche della vita matrimoniale.
Tutto il magistero di questo Papa, del resto, è un invito continuo a rinnovarci nel modo di rapportarci alle persone. Un rinnovamento che esige da noi una conversione spirituale, prima ancora che pastorale.
Se non cogliamo questa “novità di fondo”, rischiamo di perdere la bellezza di questo documento e quindi l’opportunità storica che lo Spirito dona oggi alla Chiesa per sintonizzare la “buona notizia” di Gesù con il mondo contemporaneo. Lo Spirito Santo, con papa Francesco, ci sta offrendo la chiave per raggiungere il cuore di molte persone.
Si intitola “Amoris laetitia”, ma potremmo dire: “Amoris rivoluzione”. Tale definizione è uscita in un simposio organizzato dai Vescovi per approfondire la materia, dove si sono registrate molte valutazioni convergenti: “esorta al rinnovamento” – “propone il discernimento come ricerca di verità e non come mezzo per accon-tentarsi delle mezze misure” – “ha valore magisteriale autentico e forte, perché recupera un lungo lavoro sinodale e collegiale” – “non sollecita soltanto traduzioni applicative, ma anche un nuovo pensiero teologico sull’amore” – “educa la famiglia ad una sorta di rappacificazione con il mondo contemporaneo” – “obbliga a rivedere il rapporto tra fede e sacramento” – “ridona speranza al rapporto d’amore di persone che avevano smesso di credere nella Chiesa”…
Si tratta di argomentazioni, sottolineature, suggestioni così dense di contenuti, così vaste di prospettive e così ricche di spunti da rendere impossibile una sintesi esaustiva, ma anzi da richiedere ulteriore tempo di analisi, nell’ascolto di Dio e degli uomini.
Per un testo così “esplosivo” questo è il minimo da mettere in conto per sviscerarne la ricchezza e farne conoscere le potenzialità di bene. E’ lo sforzo che faremo insieme in questo anno pastorale…
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