Sta passando la tesi che a Varese si sia usciti da 23 anni di immobilismo. Non è giusto. Non possiamo dire che la Giunta di Raimondo Fassa, primo sindaco della Lega, non ci abbia fatto sognare. Si ricordi l’impegno e la serietà dell’avvocato Piergianni Biancheri, repubblicano, vicesindaco; di Speroni, Macchione… E si ricordino già allora i grandi progetti per la mobilità. Una Giunta, quella di Fassa, frutto di accordi tra Bobo Maroni e Daniele Marantelli quando la Lega poteva ancora essere creduta una costola della sinistra da molti. Giunta costituita da brillanti professionisti ed imprenditori, di provate e riprovate capacità e di elevato livello etico che ci han rimesso tanto tempo e tanti soldi per rendere un servizio alla collettività. L’è minga andada a finì ben. Amen. È bene però allenare la memoria e dare i numeri. Quelli giusti.
Con l’inizio dell’estate almeno due iniziative della Giunta moderatamente di sinistra hanno suscitato dibattito tra i soliti ignoti e non. Due temi tengono banco a Varese: la mobilità e i parcheggi. Recentissimamente anche il nuovo Regolamento di Polizia Urbana, rifatto dopo 47 anni. Come da copione le iniziative impopolari o che fan discutere vanno affrontate ad inizio mandato dal Sindaco. Siamo stati serviti, e bene.
La chiusura di Via Sacco le sere di venerdì e sabato scalda gli animi. Varese va in controtendenza rispetto a Milano. Chi sostiene che l’asse di attraversamento della città non può essere privato dell’arteria più importante, via Sacco, due sere dopo cena, porta l’esempio di Milano. A Natale verrà rivoluzionata la mobilità milanese fino intorno al Duomo. Verrà riaperto al traffico automobilistico, nei due sensi di marcia, Corso Vittorio Emanuele da San Babila al Duomo per poi proseguire, sempre in auto, dal Duomo a Cadorna, transitando in Via Dante. Verrà spostato il monumento a Garibaldi per fare una grande rotatoria e facilitare lo scorrimento delle auto. Via Sacco a Varese è tratto modesto e la città ha il 5 per cento degli abitanti di Milano e quindi i problemi sono centuplicati. Qualcuno ipotizza di non far transitare i bus in Via Sacco e fare di nuovo un doppio senso di marcia davanti a Palazzo Estense. Occorrerebbe quindi un grande parcheggio di auto a tariffa agevolata fin sulle rampe dei giardini Estensi verso Villa Mirabello, segando finalmente i calocedri per ottenere più posti auto.
Ma è il fumo vietato nei parchi pubblici che appassiona e alimenta risse sui social. Proposto dal battagliero ed instancabile Mauro Gregori in sede di votazione in Consiglio Comunale del nuovo Regolamento di Polizia Urbana, ha trovato l’appoggio dell’assessore Daniele Zanzi e della maggioranza. Anche in questo caso si va in controtendenza rispetto a segnali che arrivano dal gallaratese e da due parroci rivoluzionari.
I parchi sono luoghi di meditazione e di ricerca di benessere e serenità, soprattutto per laici e non credenti, piuttosto che per buddisti o panteisti e seguaci di sette dedite al misticismo; così come un luogo di culto cristiano, musulmano o ebraico. Ecco, si apre l’ipotesi che si possa iniziare a fumare in Chiesa e nei luoghi di culto, dove per altro cartelli di divieto non si son mai visti. Il fumo nei luoghi di culto va però ben regolamentato. Verrebbe delimitata una zona riservata ai fumatori. Ci sarebbe divieto assoluto di accendere sigari e sigarette con le candele dell’altare e, in controtendenza, sarebbe vietato depositare mozziconi da qualche parte, tantomeno nella cassettina per l’obolo, magari simulando di infilarci dei soldi. I mozziconi potrebbero essere gettati sul sagrato. Stiamo scherzando, provocando, ma alla fine la stupidità e l’inciviltà impunita di tanti ignoranti deve trovare un limite. Necessita più rispetto per sé stessi e per gli altri. Bravo Mauro Gregori e la maggioranza che ha trovato coraggio di vietare il fumo nei parchi.
È un segnale, perché di fatto sarà molto difficile controllare un territorio per nostra fortuna vasto e ricchissimo, quelli dei parchi pubblici a Varese.
You must be logged in to post a comment Login