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In Confidenza

APRIRE LE FINESTRE

Don ERMINIO VILLA - 21/07/2017

finestraStare a guardare dalla finestra è un gesto che sa di distacco; chiudere la finestra in faccia al mondo sa tanto più di egoismo…

È come se volessimo difenderci e preservarci, non lasciarci sfiorare da ciò che, spesso non bello, succede fuori.

Quando apriamo le finestre il mondo che sembrava calmo e tranquillo, visto dietro ai vetri, ci piomba addosso con tutte le sue realtà più o meno gradite: odori, rumori, persone e, qualche volta, anche qualche insetto.

Quella finestra che si apre (quando si apre) ci mette letteralmente in relazione con la vita che scorre lì sotto di noi. Allora sentiamo le mamme che richiamano i figli per i compiti, gli amici che si danno appuntamento, i passanti che si salutano o i piccoli assembramenti di persone dove si commenta l’accaduto, spesso un semplice gossip da strada…

Le finestre si aprono (o si chiudono) per dosare la calura del giorno e il fresco notturno, la luce abbagliante del sole e il buio serale, il bisogno di sentirsi vivi e circondati da presenze che fanno compagnia, e quello di starsene un po’ con se stessi in silenzio per riflettere o per riposare…

Quante volte – anche nel giro di poche ore – abbassiamo ed alziamo tapparelle, tiriamo in un senso o nell’altro le tende, apriamo e chiudiamo le finestre?

Se però decidiamo di starcene affacciati al balcone, è per mettere fuori il naso ma… tenendo le distanze di sicurezza. Pronti a rientrare nel nostro mondo protetto e sicuro alla prima avvisaglia di pericolo. Che questo si declini pure come coinvolgimento, solidarietà, responsabilità, compassione…

Papa Francesco l’ha detto, ormai, in più occasioni: “Per favore, non guardate la vita dal balcone! Mischiatevi lì, dove ci sono le sfide, che vi chiedono aiuto per portare avanti la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, contro la povertà e per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno” (30 novembre 2013).

Non possiamo vivere evangelicamente senza aver mai nulla da dichiarare, come annoiati spettatori alla finestra. E non sono molto diverse da quelle di casa gli schermi televisivi o quelli dei computer (uno dei sistemi operativi più usati si chiama proprio così – “finestre” – seppure in inglese). Perché è vero che il mondo in cui viviamo “se lo guardi è niente, ma se lo ami è tutto” (Aldo Nove). E Dio per primo non si è trincerato nell’alto dei cieli, ma in Cristo Gesù si è fatto uomo, scegliendo la nostra terra come sua residenza…

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