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MAGAGNE E VITA ALLE BETTOLE

ETTORE PAGANI - 30/06/2017

Tra pianti e lacrime la solita rinascita. Si parla, ovviamente, della ripresa del galoppo alle Bettole.

Nessuno si meravigli perché si riprende: certo non grazie alla soluzione della benché minima situazione negativa. Mentre tutto rimane tal quale a livello nazionale. I premi, infatti, non arrivano e a livello locale i debiti permangono.

Ci starebbe un “amen” grande una casa. Invece, come si diceva, la vita continua.

Il tutto, comunque, continua a mantenere quasi irreale: il perché le cose possano continuare con proprietari, allenatori, fantini e quant’altri si prestino a questa operazione di concessione di autentici fidi di scarsa possibilità più che di buon fine. Una ragione di fondo, per la verità, può essere.

A parte le scuderie che hanno risolto il problema trasferendosi all’estero arricchendo i programmi di ippodromi stranieri (francesi, soprattutto), ai pochi rimasti si presenta un’alternativa.

Una soluzione sarebbe squallidamente macabra oltre che antieconomica identificandosi nella opportunità (se non necessità) di far abbattere i cavalli, peraltro, da riproporsi in bistecche sia pure gustose ma dai prezzi elevatissimi fuori commercio.

Soluzione si diceva d’un macabro perverso che non troverebbe mai propensi proprietari troppo affezionati ai loro magnifici destrieri stupendi interpreti dei colori delle loro scuderie.

Dunque, tra una meraviglia e l’altra mentre più di un ippodromo, sul settore nazionale, chiude i battenti le Bettole li hanno riaperti.

Il 27 giugno in notturna con un programma che prevede per il periodo estivo 13 giornate (martedì e sabato) di cui una, l’apertura, già effettuata.

Quanto al programma rimane il solito con al centro il Premio Città di Varese che per strana ironia della sorte prevede un aumento della dotazione.

Strana ironia per modo di dire perché se i soldi non arrivassero non cambierebbe proprio nulla.