Un provvedimento annunciato di prossima adozione da parte del Sindaco Galimberti e della sua Giunta avrà sicuramente meno risonanza tra i cittadini di un qualsiasi marciapiede sconnesso o di qualche posto auto gratuito eliminato. Per questo rischierà di non essere “ripreso” dai commenti degli organi di informazione. Si tratta del “Regolamento delle nomine comunali”, un atto che intende apportare una doverosa trasparenza nel settore dove fino ad ora ha regnato il sottogoverno più deleterio. Un atto di sicuro cambiamento che è la cifra con la quale ha inteso distinguersi l’Amministrazione di centro-sinistra fin da un anno fa quando ha clamorosamente defenestrato dal Comune di Varese la Lega Nord ed i suoi alleati.
Non sempre a tutti è noto come sono andate le cose negli ultimi decenni con maggioranze di centrodestra a trazione Leghista-Forza Italia. Le decine di posti di direzione nelle aziende pubbliche, interamente o parzialmente di proprietà del Comune, sono state appannaggio esclusivo dei leghisti e di Forza Italia.
Si tratta del cosiddetto sottogoverno, tanto “sotto” che a renderlo evidente avrebbe suscitato troppa vergogna. Un sistema peraltro diffuso ben oltre i nostri confini per foraggiare talvolta i partiti e per tenersi buoni i singoli comprimari tramite clientelismo. Tanto che per raggiungere questi risultati non è mai il caso di indagare troppo se i nominandi abbiano o no un minimo di preparazione professionale necessaria a garantire un ottimo assolvimento dell’incarico. Così sono andate e vano ancora le nomine negli enti pubblici.
Abbiamo visto geometri collocati a dirigere reti della RAI e successivamente grandi aziende aerospaziali anche se forse incapaci di costruire un aeroplanino di carta. Addirittura un avvocato sconosciuto è diventato il più pagato dei manager pubblici passando con indifferenza da incarichi di alta dirigenza in importanti Comuni a quelli in aeroporti intercontinentali e infine a dirigere grandi fiere. Ottimo per tutti gli usi. Indipendentemente dai risultati di gestione ha sempre mantenuto stipendi e liquidazioni da nababbi.
Non si pensi che tutto ciò non incida sulla vita e sui portafogli dei cittadini. Se i bilanci vanno in rosso nelle sue aziende, è il Comune che deve ripianare le perdite (con nuove o più pesanti tasse) e se i bilanci non vanno in rosso ma le aziende sono male gestite sono ancora i cittadini a pagare subendo l’inefficienza dei servizi ricevuti e il costo di tariffe eccessive.
La Giunta Galimberti intende voltare decisamente pagina con l’annunciato Regolamento e il fatto ci sembra da sottolineare per il suo valore politico e morale teso a realizzare la massima trasparenza nelle nomine.
In verità anche il sindaco, allora eletto da poche settimane, pressato evidentemente da scadenze, procedette ad alcune nomine dal sapore dello spoil system in aziende municipalizzate. Ne ha ricevuto non poche critiche di metodo e di sostanza. Il nuovo è successivamente apparso quando si è trattato di nominare il Revisore dei conti della Fondazione Molina ancora in piena bagarre e in gestione commissariale. Bando pubblico, una quarantina di concorrenti, sentiti in colloqui personali dallo stesso Galimberti. Tutti, anche quelli che avevano mancato di presentare il proprio curriculum. Alla fine la nomina, senza contestazioni, del più qualificato candidato individuato nella Presidente dell’Ordine dei Commercialisti, acquisendo anche qualche insegnamento per un futuro di massima trasparenza.
Le norme introdotte dal Regolamento varesino e le procedure di nomina sono essenzialmente ispirate dal decreto governativo di trasparenza e dalla campagna “sai chi voti – politici trasparenti” promossa da varie associazioni civili.
In primo luogo chi si candida a guidare aziende comunali deve presentare un dettagliato curriculum che permetta una valutazione delle sue specifiche competenze e degli incarichi svolti in passato.
I nominativi verranno pubblicati ed i candidati saranno sentiti uno alla volta dal sindaco. I colloqui saranno aperti al pubblico, il quale potrà seguirli in diretta. Si pensa già che in futuro con una migliore organizzazione detti colloqui potranno essere ripresi e diffusi a streaming. La nomina spetterà per legge al sindaco ma ogni cittadino sarà messo in grado di valutare la bontà delle scelte, condividerle o criticarle. Questo è un modo veramente “civico” di operare a favore di tutta la comunità.
Nelle nomine è previsto il rispetto dell’ equilibrio di genere per garantire una adeguata presenza femminile attraverso un meccanismo non riferito al singolo caso ma al complesso delle nomine. Obbiettivo che riteniamo non facile da attuare ma pure esso di alta valenza morale.
Come sarà accolto questo nuovo modo di procedere nella trasparenza disboscando quanto ancora resiste nella foresta del sottogoverno clientelare?
Ognuno dirà la sua. Un sì convinto della maggioranza e uno storcere la bocca da parte dell’opposizione leghista – FI. La quale si è già pronunciata: Il Regolamento non cambia molto, è solo un aggravio nella procedura. Ma davvero non cambia molto? Ci sembra un giudizio assai affrettato o meglio un fare buon viso a cattivo gioco.
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