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Cultura

PIÙ APPEAL CON L’APP

LUISA NEGRI - 16/06/2017

museiNessuno più potrà dire “roba da museo”. Soprattutto se i musei visitati saranno quelli del territorio varesino, perché, ė notizia dei giorni scorsi, Varese è la prima città italiana a dotare i suoi musei, già in rete dal 2015, dei contenuti di Realtà Aumentata.

VareseMusei, grazie all’impegno di Regione Lombardia, ha potuto dunque realizzare – in collaborazione con SMART Augmented Culture – contenuti di Realtà Aumentata, accessibili a chiunque dal proprio dispositivo mobile.

Il che significa, in pratica, poter fruire, grazie all’uso di tablet e di smartphone, di molte più informazioni sui contenuti di ciascun museo, e sui collegamenti tra i musei stessi. Che sono forniti di guide curate dalle Edizioni Nomos.

Sarà possibile, ad esempio, visitare i Musei Civici di Villa Mirabello e avere una guida a perenne disposizione: consultabile per l’intero percorso, o ogniqualvolta si desideri un approfondimento su una parte, o un oggetto, del percorso museale. Basta scaricare una app, l’applicazione Aurasma, selezionare il canale VareseMusei e fissare lo smartphone su di un simbolo, che è chiave d’accesso dei due punti di ingresso prestabiliti del museo: il portone dell’oratorio di Villa Mirabello, per l’esterno, o, all’interno delle sale, la Stele di Vergiate. E il viaggio può iniziare.

Ogni museo varesino ha un suo anfitrione, ad esempio il museo Castiglioni si avvale della voce, e dell’aspetto, di Angelo, col gemello Alfredo già esploratore di fama e fondatore di una, tra le ultime nate, delle realtà museali varesine. Se ne occupa ancora oggi, assieme al figlio Marco, appassionato a sua volta. Le recenti mostre, come quella dedicata all’ esatta riproduzione, in scala, della tomba di Tutankamon, sono state veri e propri eventi, che hanno richiamato da ogni dove entusiasti visitatori.

Mentre la signora dei Musei cittadini, Villa Mirabello, si avvale della guida di Mario Bertolone (1911-1965), noto archeologo e studioso della realtà palafitticola dell’Isolino Virginia.

La Realtà Aumentata, è stato spiegato da Marco Pucci, esperto della materia e docente universitario, è cosa diversa da quella virtuale, che è del tutto immaginaria e fantastica. La Realtà Aumentata consente invece di utilizzare il più possibile quanto è già realmente sotto i nostri occhi: permettendoci di conoscere di tutto e di più.

Dunque, ogni curiosità potrà essere d’ora in avanti soddisfatta: se sarete al museo Pogliaghi sarà la guida del maestro e collezionista milanese, noto per essere l’autore del portone del Duomo di Milano -proprio lui, “El pugliaghin”, come lo chiamavano i sacromontini, con riferimento alla bassa statura- a farvi conoscere tutto delle copie in gesso del portale custodite nella sua casa- museo, dove aveva collezionato pezzi provenienti da tutto il mondo. O a raccontarvi di Tameramun, la cantatrice del Tempio di Amun, che visse nell’antico Egitto alla fine della XV dinastia.

Mentre la soave Maria Lampugnani, dama del XV secolo, vi accompagnerà suonando l’organo portativo, proprio come si vede nell’affresco quattrocentesco della Sala della Musica, al castello di Masnago.

La presentazione dell’evento si è tenuta nella sede museale di Villa Mirabello, dove sono i reperti archeologici che fanno, del museo varesino uno tra i più noti in Italia. Suo primo e principale artefice fu lo storico Luigi Borri (1846-1920), autorevole, quanto umile, studioso di storia locale. Che, come aveva raccontato il giornalista e fondatore della Cronaca Prealpina Giovanni Bagaini, in uno dei suoi tanti ritratti di varesini eccellenti, accudiva il primitivo museo come un figlio: non disdegnando neppure, se necessità richiedeva, di darsi da fare con la ramazza.

 Erano presenti, accanto all’assessore alla Cultura Roberto Cecchi, lieto e orgoglioso di poter presentare quella che è un’assoluta novità a livello nazionale, i direttori dei musei cittadini. Laura Marazzi per il bel Museo Baroffio del Sacro Monte, Daniele Cassinelli per il percorso museale cittadino di Masnago e Villa Mirabello, i Castiglioni, padre e figlio, per il museo ubicato nel bel parco di Villa Toeplitz, la dimora tanto amata da Edvige e dal marito Giuseppe, quest’ultimo tra i fondatori della Banca Commerciale Italiana. Edvige Mrozowska Toeplitz fu a sua volta viaggiatrice, esploratrice intrepida e colta del Ventennio.

Particolarmente significativa la presenza della direttrice di Villa e Collezione Panza, Anna Bernardini: la villa, già di proprietà dei Menafoglio Litta, ora bene prezioso del FAI, è a sua volta inserita nel percorso di Realtà Aumentata e sarà a breve pronta per esserlo anche di fatto. Un altro segnale importante, che significa come tra Comune di Varese e la villa posta a Biumo Superiore, dove si custodisce parte della collezione di arte americana di Panza, compresa nel circuito collezionistico del Museo Guggenheim -e che può dirsi per unanime riconoscimento, e per risposta di pubblico, l’eccellenza museale del territorio- si stia instaurando un vivace rapporto di collaborazione, di indubbio, vicendevole vantaggio.

Un percorso virtuoso, può dirsi dunque, quello nato ora, grazie alla Realtà Aumentata, dove ci si confronta e collabora, tutti insieme, nel bene di una città, bella per nascita, e ricca di storia, di memorie e di testimonianze. E che, sulla base di queste eccellenti doti, potrebbe dirsi avviata, noi ci crediamo, a un nuovo Rinascimento.

Dobbiamo credere in quello che abbiamo e dobbiamo -assolutamente lo dobbiamo- puntare su queste nostre belle realtà.

La riapertura, seppur provvisoria, del Campo dei Fiori è un altro bel segnale, un messaggio, altamente significativo, partito proprio in questa prorompente primavera, che già pare estate. Dove interessanti sinergie tra pubblico e privato sembrano cominciare a flirtare, con vicendevole vantaggio.

Una bella e lodevole iniziativa a margine dell’evento è anche quella realizzata dal Liceo Artistico cittadino, dedicato a Angelo Frattini: una pubblicazione free press di ventiquattro pagine, al suo secondo anno, curata da un gruppo di allievi della classe terza sezione A, indirizzo grafica, impegnati nel progetto di alternanza Scuola- Lavoro. Questa volta il giornale puntava proprio sui musei cittadini “Conosci i musei di Varese?” è il titolo in prima pagina. E pare che la domanda, rivolta dai ragazzi ai passanti varesini, fosse un po’ caduta nel vuoto. E allora, benvenuta Realtà Aumentata, e benvenuto al liceo artistico, e ai suoi ragazzi che amano l’arte e i templi cittadini della cultura in cui, assieme al ricordo, si può coltivare il segno di una nuova vitalità.

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