Franklin vive su un’isola del lago Titikaka, a 3.800 metri sopra il livello del mare e con 4.000 abitanti, che si chiama Amantaní.
Franklin non ha la televisione a casa. Quando vuole guardare un film corre fino alla piazza principale del paese e si mette sull’uscio dell’unico negozio che vende dvd. Rimane sulla porta, senza entrare, imbambolato, guardando l’unico schermo presente all’interno che trasmette film e cartoni animati a ripetizione.
Franklin adora i giochi di carte. Ogni volta che ci sono dei turisti, ospiti in casa, cerca di coinvolgerli nei giochi che ha imparato, altrimenti cerca di farsene insegnare dei nuovi.
Franklin ha dieci anni, le sue materie preferite sono storia e matematica, frequenta l’unica scuola presente sull’isola che offre solo gli studi primari e secondari. Per andare all’universitá bisogna trasferirsi sulla terraferma a costi proibitivi per gli isolani. Quasi nessuno puó permetterselo.
Franklin vive con sua mamma e suo nonno, aveva un fratello ma ora è figlio unico. Adesso, gioca da solo con una palla sgonfia nel piccolo cortile di casa. La casa di Franklin é fatta con mattoni di fango e il tetto di lamiera. A Franklin piace molto ballare le danze tradizionali della sua isola. Però è anche timido, e quando bisogna ballare insieme a tutti i turisti ha un po’ di paura.
Franklin parla quechua e spagnolo. È un bimbo molto sveglio, veloce nell’apprendimento e con una grande curiosità. Gli piace il solletico e fare tante domande.
L’isola di Franklin ha pochissima illuminazione, data da pannelli solari installati tra una casa e l’altra. Ma Franklin non ha bisogno di luci, cammina al buio, tranquillamente, conoscendo a memoria ogni sassolino presente sul suo percorso.
Franklin quasi ogni giorno fa una camminata di un paio d’ore e raggiunge le due montagne che sovrastano la sua isola dove ci sono il tempio della Madre Terra e del Padre Cielo, costruiti dai suoi antenati, gli Inca. Da lí può vedere tutto il lago circostante, perdersi nella sua immensità e respirare un’aria rarefatta che i suoi piccoli, grandi polmoni riescono ad assorbire nella giusta quantità.
Franklin non ha il riscaldamento in casa e neanche l’acqua corrente. Per lavarsi usa un recipiente pieno d’acqua e la notte si copre con coperte di lana di alpaca che lo tengono al caldo.
Quando scende il sole e l’isola rimane nella quasi totale oscurità, Franklin puòvedere un cielo stellato unico e seguire con il dito la Via Lattea.
A Franklin piace molto il mate di muña, la menta andina, che mette in infusione nell’acqua calda.
Franklin aiuta sua mamma a lavorare nei campi. Coltivano patate, mais, fagiolini, piselli e allevano pecore e galline. A Franklin peró non piace la carne. Franklin non ha mai preso una barca per uscire dalla sua isola, peró sa che sua zia vive in un paese lontano lontano che si chiama Italia, e che per arrivarci ci vogliono tante barche.
Franklin non ha un cellulare, né un computer ma, quando può, gli piace molto riprendere sua mamma che cucina, suo nonno che chiacchiera e poi riascoltare la sua e le loro voci.
Franklin adora il cioccolato, è molto ubbidiente ed esegue sempre tutti gli ordini di sua mamma e così ne mangia in piccole quantità.
Il suo vestito tradizionale è un gilet nero con camicia bianca e pantaloni neri. Franklin non smette mai di sorridere, ma a volte si sente un po’ solo. Mentre lasciamo la sua casa ci saluta con la manina pronto ad accogliere nuovi turisti, che per lui sono “amigos”, e chissá, imparare un nuovo gioco di carte.
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