Uno sguardo globale per trovare le strade di un impegno positivo per la crescita. Questa la prospettiva e la strategia che hanno voluto gli imprenditori varesini nella loro annuale assemblea che si è svolta a MalpensaFiere. Un’assemblea che non è stata solo un rito e un’occasione di incontro, ma anche e soprattutto la verifica concreta di una volontà comune di conoscere e approfondire i grandi temi di questa società dell’incertezza. Nella relazione del presidente Riccardo Comerio, così come negli interventi di Paolo Magri, vice-presidente dell’Ispi, e di Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda, e nell’intervento finale del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia è emerso un filo conduttore particolarmente importante: l’impegno e la passione imprenditoriale possono e devono trovare anche nelle difficoltà le opportunità per rilanciare la crescita e valorizzare le persone e il territorio.
Con l’impresa in primo piano, perché, come ha ricordato Comerio: “È l’impresa il vero motore del progresso di un Paese. Non solo perché senza di essa non c’è lavoro, ma anche perché rappresenta la cerniera tra il mondo della ricerca e l’applicazione nella vita di tutti giorni”.
Senza ovviamente dimenticare che le imprese devono fare i conti tutti i giorni con le sfide di un mondo sempre più complesso e in sempre più rapido cambiamento.
Da una parte ci sono quelli che vengono chiamati i megatrend: i cambiamenti negli assetti globali, non solo sul fronte della politica (come dimostrano l’elezione di Trump e la Brexit), ma anche e forse soprattutto nei fattori come l’invecchiamento della popolazione, con la forte crescita in tutte le società occidentali delle classi di età più avanzate, come l’urbanizzazione, con il continuo spostamento di milioni di persone verso le grandi città, come le migrazioni, che vedono l’Italia in prima linea e che sollecitano a riflettere sui valori e le esigenze di una società multietnica.
Si di un altro fronte ci sono le difficoltà operative delle imprese pronte a riconoscere quanto di positivo è venuto dalla politica, come le agevolazioni fiscali per l’innovazione collegate al progetto Industria 4.0, ma altrettanto pronte a denunciare quanto continua ad essere un freno, come gli eterni ritardi e le persistenti inefficienze della pubblica amministrazione.
Complessivamente tuttavia è emerso quell’ottimismo della volontà che porta a privilegiare le opportunità pur senza sottovalutare i fattori di rischio. Ma ci sono nuovi mercati da affrontare, nuovi stili di vita a cui rispondere, nuove potenzialità innovative da sfruttare. Compito dell’imprenditore resta quello di valorizzare tutti gli elementi positivi, con in prima fila quello che viene modernamente chiamato “capitale umano”, e che è costituito dalle persone. Con un’attenzione particolare ai giovani: “Dobbiamo aver fiducia in loro e spronarli a non vedere i robot come un nemico, ma a dominare e governare l’innovazione in tutti i suoi aspetti”: ha sottolineato con forza Claudio Marenzi.
Complessivamente quindi un visione basata sulla fiducia per un’industria varesina che ha iniziato l’anno con un trend di crescita sostanzialmente buono e che ha la convinzione di saper trovare il filo d’Arianna per uscire dal labirinto delle difficoltà.
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