‘Immagini nel tempo, fotografi e fotografia a Varese tra ‘800 e ‘900’, mostra storico documentaria visitabile sino a luglio al Castello di Masnago, è il risultato del lavoro di catalogazione e riordino del fondo fotografico di proprietà dei Musei civici, a lungo dimenticato, e ora restituito alla città.
La volontà di ‘recupero’ della memoria pubblica e privata attraverso il mezzo della fotografia, che viene affermandosi a metà dell’Ottocento, ha come fine primario ricostruire l’identità collettiva che costituisce il capitale sociale di un paese. La scelta di indirizzo alla base dell’esposizione, è fatta in nome di un principio che sta facendosi strada nelle amministrazioni museali: il recupero della memoria deve avvenire attraverso la valorizzazione del patrimonio e delle ricchezze locali, senza procedere in ‘operazioni di scambio ’ di opere, senza chiedere prestiti ad altre sedi: ciò che è presente sul territorio, spesso trascurato, è quasi sempre di grande rilevanza.
All’ operazione di catalogazione compiuta da Daniele Cassinelli, Sergio Rebora e Giorgio Sassi, completata da un’accurata ricerca scientifica volta a fornire elementi identificativi atti ad una valida collocazione cronologica, è seguita una cernita delle immagini da esporre, scelte tra quelle ritenute più idonee per narrare fatti e persone collocabili nell’arco temporale che spazia tra il 1860 e il 1940. La ricerca degli organizzatori si è ampliata, attingendo però sul territorio, oltre la fototeca dei Musei civici, in alcune collezioni private, e si è arricchita con opere conservate presso l’Archivio Storico Civico di Varese e il Museo Vela di Ligornetto.
Molte immagini, frutto di tale lavoro di riscoperta del patrimonio varesino, sono inedite e consentono di raccontare la storia della città e di alcuni suoi illustri cittadini, partendo da punti di osservazione nuovi. Al Castello si racconta una Varese perduta e dimenticata, che rivive attraverso paesaggi, protagonisti, case, strade, monumenti in una grandiosa operazione ‘nostalgia’. I fotogrammi catturano così i visitatori in una sorta di gioco dell’oca in cui si parte e si arriva alla postazione ‘amarcord’. Si provano a ‘riconoscere’ angoli della città completamente diversi da come sono oggi, appigliandosi a qualche edificio sopravvissuto, a qualche via che un incrocio o un riferimento a cimeli dal passato consentono di identificare.
Certo le didascalie aiutano nei casi più difficili, ma il gioco della memoria è un’emozione che appaga ogni volta che si è confermati nel proprio pensiero. Ecco il campanile del Bernascone accanto a case in demolizione – ma da che punto è stato fotografato? dal lato piazza San Vittore o dal lato via Marconi? E dov’era vicolo Crespi – e poi la piazza della Repubblica ‘in fieri’, e via Manzoni, e corso Roma con la storica Pasticceria Nazionale.
Accanto alle immagini che testimoniano le trasformazioni del tessuto urbano resesi necessarie per trasformare un tranquillo paesone in una città-capoluogo di provincia, ci sono altre vedute più idilliache, come i paesaggi che segnano il dolce declinare del complesso del Campo dei Fiori verso la città; accanto alle immagini bucoliche che determinano stupore nel constatare che a pochi passi dal centro, ove ora sorgono ville e condomini, si coltivava il grano e pascolavano le mucche, come mostrano le immagini di villa Craven, in una via Sanvito irriconoscibile, periferica, tagliata fuori dal piccolo circuito cittadino del tempo.
Se le immagini che suggeriscono l’evoluzione urbanistica del cuore di Varese attraverso le tappe della demolizione e ricostruzione di interi isolati, catturano l’attenzione ancor più la catturano le immagini dei personaggi che hanno fatto la storia di Varese. È emozionante scoprire il ritratto della trisavola del papà elegante e austera come nel quadro ad olio appeso sopra al camino o quello del prozio della nonna che da sempre è sul tavolino nel salotto di casa, tra le immagini esposte nelle sale del castello e, come a casa si sfoglia con orgoglio l’album di famiglia, arricchendolo con aneddoti e siparietti sepolti nella memoria ma da essa richiamati dalla forza delle immagini e si fa partecipi del proprio vissuto a figli e nipoti ignari di tanti momenti del passato, trasferendo in essi il senso dell’appartenenza familiare, delle proprie radici, della propria identità personale, così nei saloni del castello affiorano ‘pezzi di vissuto’.
È innegabile che le foto-ritratto incuriosiscono e impongono poi di indagare sulla conoscenza dei personaggi ritratti: vuoi la famiglia reale italiana, vuoi Mazzini, Garibaldi, Cattaneo, i patrioti risorgimentali, i Mille e Adamoli, e il grande ciclista Luigi Ganna.
Si passa da un espositore all’altro seguendo un fil rouge che scrive oltre cento anni della vita ‘collettiva’ della città con uno strumento tangibile: l’immagine fotografica. La rassegna si dipana in un percorso diversificato tra i diversi generi che contrassegnano l’arte fotografica: ritratti, vedute, immagini di manifestazioni ufficiali o popolari, come il carnevale degli anni Venti, processioni, feste in costume.
La mostra narra anche, attraverso le immagini esposte, la storia della fotografia e dei fotografi operanti a Varese negli anni che vanno dall’unità nazionale alla seconda guerra mondiale ricostruendo le biografie di fotografi, professionisti e dilettanti, di venditori di fotografie e di materiale fotografico, cui si è giunti sia attraverso le indagini negli archivi della Camera di Commercio, sia spulciando tra i giornali locali del passato.
La rassegna è accompagnata da un prezioso volume, edito da Scalpendi, pubblicato con il contributo di Italia Nostra. Alla ricca sequenza di immagini suddivise per temi segue un interessante dizionario dei fotografi varesini dell’Ottocento e del primo Novecento.
Immagini nel tempo
Fotografi e fotografia a Varese tra ‘800 e ‘900
Varese, Castello di Masnago 11 maggio – 2 luglio 2017
Orari: martedì-domenica ore 9.30-12.30 e 14-18; chiuso lunedì
Info: 0332.820409; www.varesecultura.it; facebook.com/castellodimasnago
Ingresso: 4 euro, ridotto 2 euro, scuole 1 euro.
Catalogo Scalpendi editore, Euro 25,00 In mostra al prezzo speciale di euro 20,00 www.scalpendieditore.eu
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