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RITORNO GRANATA

ETTORE PAGANI - 12/05/2017

Riassaggiare il gusto del più bel granata in quel di Torino deve essere stato meraviglioso e non solo per i tifosi di quel colore ma per tutta la città. Nel rispetto, ovviamente, delle proporzioni con la squadra di italiani più grande d’Italia: quella del Grande Torino.

Quella squadra che una bastarda tragedia ebbe a distruggere in un secondo su quel colle di Superga che, invece, per la città tutto il buono avrebbe dovuto rappresentare ma mai alcunché di male. Quel colle di Superga dove a pochi giorni dal fatto mi recai per vedere da vicino quello strazio che ormai i giornali avevano largamente diffuso per un modestissimo omaggio alla – sostanzialmente – nazionale italiana. Mi sembrò di sentire lo schianto con quel terrapieno sconvolto dall’urto con la parte inferiore di un aereo privo degli attuali mezzi di avvistamento e finito in un mare di nebbia.

Ne è passato di tempo prima che arrivassero questi ultimi anni per rendere ancora brillante quelle casacche granata che i campionissimi avevano indossato (tra loro, è ovvio, il nostro Franco Ossola) ed è stato difficile alla società rimettere in campo una squadra, di buone soddisfazioni ma il momento è arrivato con il finalmente deciso riaprirsi di una strada favorevole.

Situazioni economiche e tecniche si erano associate per mozzare il fiato dei tifosi che vedevano sempre allontanarsi la possibilità, e ora è bello che abbiano a sfogarsi.

La scelta di campioncini a modificare la prima squadra con quel tecnicamente mai invecchiato di Ventura a valorizzare campioni e poi con quel Mihajlovic a fare il bis.

Torino granata si meritava di poter godere di questa gioia e gli spalti del suo stadio di risuonare di applausi.

Tutto come in un meraviglioso omaggio al Grande Torino. E per tornare con i piedi per terra con un brillante ritorno dei bilanci sociali.