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Urbi et Orbi

IL LARIO E NAPOLI

PAOLO CREMONESI - 27/04/2017

Enzo Avitabile con Davide Van De Sfroos e Daniele Ronda al Soleterre Festival Milano 2014

Enzo Avitabile con Davide Van De Sfroos e Daniele Ronda al Soleterre Festival Milano 2014

Che cosa hanno in comune le nebbiose sponde del lago di Como con l’assolato lungomare di Napoli? Una polenta con brasato con una pizza alla scarola? A trovare un filo conduttore ci ha provato l’Associazione volontari servizio internazionale con un concerto che a Roma ha avuto il coraggio di far salire sullo stesso palco Davide Van De Sfroos e Enzo Avitabile: due musicisti, due caratteri, due pentagrammi che più diversi non si può.

Comincia il cantautore ‘laghée’. Sceglie la misura solista. Chitarra e voce, senza gruppo, intona la ‘Ninna nanna del contrabbandiere’.

“Ne sono successe di cose da quando giravo con la chitarra o il banjo in spalla per le strade, scrivendo storie di paese – racconta – cose che potessero far sorridere e rappresentare un popolo. Siamo partiti da un disco che si chiama Brèva e Tivàn. Da un luogo, da un territorio. Poi abbiamo proseguito con la necessità di raccontare qualcosa di più denso, perché la vita ti mostra anche questo lato. Quindi le persone e la fatica, dei viaggi antropologici nelle storie di minatori e costruttori, racchiuse nel disco Pica! C’è poi la parte più delicata, quella che riguarda i pensieri e le preoccupazioni, una speranza per combattere i propri demoni che ti incupiscono: Yanez potrebbe essere definito crepuscolare e Goga e Magoga un disco bipolare, dove vieni spinto dalla musica e dai gesti in luoghi che non avresti mai immaginato”.

E proprio da Goga e Magoga il concerto offre “Il dono del vento”, un inno a riconoscere la positività che la vita ha sempre con sé.

“È un buon segno che siamo così tanti oggi a essere turbati da questa vita, da tutte queste cattiverie e dolori – continua Davide – perché è il segno che la nostra natura desidera altro, desidera la felicità, quella vera”.

‘Pulenta e galena fregia’ ci riporta a un atmosfera più terra terra. Quella dei giorni dopo Natale quando si cucinavano gli avanzi della festa. Il suo ritmo scanzonato permette agli altri protagonisti della serata di entrare alla chetichella con Enzo Avitabile ultimo a salire sul palco.

Il musicista napoletano è una autentica sorpresa. Non che non ne avessi sentito parlare soprattutto dopo la sua vittoria al David di Donatello. Ma è stata la scoperta della sua ricchezza musicale (dai duetti con Giorgia, De Gregori, Renato Zero, Caparezza, David Crosby) unita a una sincera passione popolare e religiosa a rendere la sua esibizione un ‘unico’ davvero particolare.

Avitabile si presenta in scena con una piccola pentarpa, ispirata all’antica lira romana e costruita per lui dal liutaio napoletano Piero Alonzo.

Grazie alla particolare tonalità dello strumento ci introduce nel mondo di Sant’Antonio dei Liguori, da cui egli stesso proviene con ‘O fieri flagelli’ ispirato alla passione del Cristo. Si prosegue con ‘Don Salvato’ e ‘A maronn’ accumparett’ in Africa, dedicata ad una apparizione mariana. Poi la commossa ‘ Tutt’egual song’e’ creature’ sino al ritmo indiavolato di ‘Salvamm’o munno’.

La sua ultima fatica si chiama ‘Lotto infinito’. “Con questo disco – dice – voglio raccontare le periferie di Napoli, la mia città, zone dimenticate da tutti, dove spesso non esiste nemmeno l’illusione di un futuro migliore.

Il titolo “Lotto infinito” nasce da “Lotto zero”, uno striscione appeso sulle ringhiere delle case popolari del quartiere di Ponticelli, una realtà dove i centri di potere sono lontani. Don Vincenzo Liardo, un prete scomparso prematuramente qualche anno fa, ebbe l’idea di ribattezzarlo con il nome di “Lotto infinito”. Queste canzoni sono un omaggio a persone che hanno un nome qualunque, Pasquale, Giovanna, Concetta, che ogni giorno lottano per arrivare alla fine del mese. È proprio dalle periferie,non solo quelle esistenziali di Papa Francesco ma anche quelle che trovi ormai in tante città, che oggi può ripartire una speranza”.

Il concerto volge al termine. Davide Van De Sfroos si è unito al gruppo napoletano e duetta alla seconda voce con Avitabile. L’ensemble è affiatato. Il pubblico in piedi balla frenetico seguendo della sessione ritmica. Due bis e un arrivederci in comasco e napoletano. Speriamo a presto!

L’incasso della serata è stato devoluto al progetto “Rifugiati” della ong Avsi.

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