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Ambiente

UNA RICERCA “IN REGOLA”

ARTURO BORTOLUZZI - 21/04/2017

oilL’associazione Amici della Terra Varese (che rappresento legalmente) è stata soddisfatta e onorata che Shell Italia con due funzionari sia venuta nella propria sede per presentare il progetto per la ricerca di idrocarburi nel territorio dalla stessa controllato. È stata una dimostrazione di attenzione per il Terzo settore locale di cui Amici della Terra fa parte.

Siamo stati trattati per la prima volta con le stesse buone maniere che di solito vengono usate (riservate) dalle industrie private italiane solo alle istituzioni pubbliche. Infatti, Terzo settore, popolazione residente e istituzioni pubbliche notiamo che vengono informate e trattate da Shell (in base alle usanze proprie del regno unito in cui vi è la Sua sede principale) con la stessa considerazione.

In quali azioni consisterà il progetto? Inizialmente Shell chiederà a due ministeri (Ambiente e Industria) e a due regioni (Piemonte e Lombardia) l’autorizzazione a compiere un’indagine conoscitiva del sottosuolo di una piccola porzione del territorio delle due regioni. Quando Shell avrà ottenuto i necessari permessi, verranno solo provocati dei piccolissimi sussulti nel sottosuolo per verificarne la natura. Si tratterà di movimenti che non verranno in alcun modo percepiti, se non dagli appositi strumenti scientifici.

In pratica quando Shell otterrà il via libera, procederà solo a realizzare una “indagazione” geofisica di una piccola porzione del sottosuolo varesino (circostante a Travedona Monate). Accertamenti le cui risultanze saranno comunque a patrimonio delle amministrazioni comunali e delle università del territorio che verranno contattate da Shell.

Nel momento in cui la ricerca dovesse segnalare la presenza di idrocarburi in quantità interessante, allora, verrà eseguito un nuovo studio di impatto ambientale da parte di Shell. Ma solo una volta ottenute le autorizzazioni a norma di Legge, la società potrà aprire la seconda fase di intervento e, si avvierà un pozzo esplorativo. I tempi, dunque, saranno decisamente lunghi.

La prima fase dell’attività che intende realizzare Shell, quando solo autorizzata, non desta alcun tipo di preoccupazione e anzi potrà fornire agli enti locali degli studi e delle mappature che potrebbero divenire utili. Qualora venissero trovati idrocarburi si dovrà valutare l’opportunità di intervenire. Per consentire delle escavazioni saranno necessarie altre valutazioni ben più approfondite. Certo la solidità e le misure dell’impresa energetica danno assicurazioni che si intenda procedere con strumenti poco invasivi e nel pieno rispetto dell’ambiente. Quello degli scavi rappresenterà, pertanto, un nuovo capitolo al quale manca ancora molto tempo.

 

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