Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Opinioni

QUALE FUTURO

FELICE MAGNANI - 14/04/2017

speranzaLa speranza cattolica non è mai andata delusa, neppure quando ha dovuto scontrarsi con il materialismo della storia. L’idea di una risurrezione ha permesso a intere popolazioni di sperare e di lottare per un futuro migliore, ha incoraggiato le persone a non mollare, a credere che oltre le barriere di filo spinato ci siano ancora ampi spazi di solidarietà umana verso cui camminare.

La storia presente non è incoraggiante, qualcuno la definisce l’anno zero del cristianesimo, il momento della verità, in cui dallo scontro di civiltà può nascere forse un’idea più ampia e convincente della vita. Resta il fatto che mai come in questi tempi riesce difficile capire come potrà essere il futuro del mondo, se esisteranno ancora i confini o se invece saremo chiamati a rivedere tutto quello che abbiamo detto e fatto in anni e anni di storia. Certo diventa difficile capire e valutare quando si è al centro di un cambiamento epocale, quando tutto, intorno, muta e presenta ogni giorno un’immagine nuova della vita e delle sue forme. È veramente difficile prevedere il presente e il futuro quando si consegna la verità nelle mani di carnefici che usano la violenza per uccidere, violentare, distruggere, è difficile parlare di pace quando tutto, intorno, s’impregna dell’ odore acre della guerra, di uomini che hanno perso il rispetto per le creature fragili.

È una Pasqua questa in cui siamo chiamati a ristabilire un patto d’ amore e di speranza con Cristo, un patto che non prevede la morte e la distruzione, ma il desiderio di tornare a essere uomini e donne in cammino verso una felicità senza muri, senza filo spinato, senza mitra e pistole, senza la paura che dietro l’angolo qualcuno si faccia esplodere per poter affermare che Dio esiste. È dentro la speranza cristiana che deponiamo le nostre inquietudini, sicuri che qualcuno raccoglierà le fragilità sparse un po’ ovunque, restituendo a ciascuno il diritto a una vita onesta e dignitosa quel Dio che pur di concederci una possibilità di salvezza si è incarnato, ha vissuto e sofferto, accettando la morte in croce. Una Pasqua che fa riflettere dunque, in cui il suono delle campane rischia di essere sommerso da di armi. Africa, Asia, Europa, Medio Oriente, tutto il mondo ribolle, preda di una inspiegabile follia.

Una Pasqua dunque che ci aiuti a combattere la paura, i limiti dell’inclinazione umana, che rimetta al centro quella bellezza di cui siamo stati eletti garanti.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login