Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Cara Varese

L’EMERGENZA SOTTOVALUTATA

PIERFAUSTO VEDANI - 14/04/2017

educazione_stradaleDal giorno in cui ricordiamo Sant’Antonio Abate, che a Varese da sempre chiude il ciclo delle feste natalizie una decina di giorni dopo l’Epifania, ci troviamo già a Pasqua: il tempo fugge e quest’anno a molti di noi sembra addirittura che abbia proceduto a velocità doppia forse perché il clima ci ha risparmiato le tradizionali brutte e interminabili giornate di un inverno ricco di freddo e di precipitazioni, particolarmente quelle nevose, che aumentano le difficoltà quotidiane della vita in città.

Siamo dunque a Pasqua e abituati come eravamo a una situazione climatica favorevole, ma indubbiamente anomala, da veri ingordi nei giorni scorsi abbiamo dedicato molta attenzione ai bollettini meteo.

Un sano egoismo però da parte di chi lavora, invece è sembrata ai soliti bassi livelli l’attenzione ad altri problemi locali e a situazioni che riguardano la comunità nazionale ma che poi inevitabilmente si riverberano sulla nostra.

Investimenti mortali di pedoni in città, strage di motociclisti in provincia, comunicazioni in tilt con Milano per incidenti provocati da autoveicoli ai soliti passaggi a livello ferroviari, senza contare i giornalieri guasti che affliggono il materiale rotabile delle ferrovie che ci collegano a Milano.

È sempre sul tappeto il problema della sicurezza e dell’efficienza dei treni della rete del Nord Ovest, grande zona industriale con migliaia di pendolari e una quantità di aziende che hanno diritto a un servizio che garantisca loro la tutela di diritti tra i quali la competitività sui mercati. La competitività anello finale di una catena già appesantita dai problemi dell’economia nazionale.

La Regione si impegna, ma a far quadrare i conti non c’è ancora riuscita. Forse anche perché collegamenti viari e ferroviari hanno già divorato tutto quanto era possibile e non ci sono più spazi per ridisegnare piani attuabili.

Forse è ancora possibile trovare soluzioni per i passaggi livelli trappola, ma non sarà facile.

Limitare invece gli incidenti nelle città sarebbe molto più facile se si riuscisse a capire che circonvallazioni e grandi arterie di accesso non necessariamente debbano continuare a essere considerate a disposizione degli automobilisti per avvicinamenti veloci o rapidi attraversamenti del centro urbano. Belforte,Masnago, Bizzozero, Sant’Ambrogio, la Schiranna sono da sempre considerati lontane periferie ai fini viabilistici mentre sono parte integrante della città. Succede allora che l’accesso a Varese sia meno pericoloso quando il traffico impedisce di non rispettare le regole, ma basta che i flussi siano meno intensi perché subito ci siano violazioni del codice della strada e incidenti, a volte terribili.

Altre nazioni davanti agli stessi problemi hanno trovato soluzioni intelligenti e non costose. Per esempio nelle strade cittadine dove si verificano incidenti in quantità abbassano il limite di velocità a 30 all’ora. E sono stangate, non contravvenzioni, per chi non lo rispetta.

Noi pensiamo più ai parcheggi che all’incolumità dei cittadini e le vie Crispi e Sanvito, continuano a essere ad alto rischio quando i 30 all’ora richiederebbero 3 minuti in più agli automobilisti.

Con la bella stagione scendono in pista i motociclisti e ai rischi della velocità che essi amano molto si aggiunge il frastuono di marmitte “ritoccate” per avere l’illusione di disputare un gran premio.

Le verifiche delle varie situazioni negative sono rare, lo Stato per essere veramente democratico ha rinunciato al controllo del territorio,una volta eccezionale,da parte dei carabinieri, sulle strade non c’è più la rete di pattuglie che erano garanzia anche di ordine e sicurezza per le comunità.

I nostri vigili urbani sono in numero sufficiente per le esigenze di una Varese assediata spesso dal traffico?

Mi sbaglierò, ma un rilancio dell’educazione stradale da parte del Comune può essere il primo passo del recupero della cultura di quel rispetto e di quella sensibilità che a volte accantoniamo quando ci mettiamo al volante.

Il mondo della scuola, molto importante per la formazione dei cittadini, può essere un alleato fondamentale e lo ha dimostrato in precedenti campagne. Mi sono imbattuto di recente in una scolaresca di terza e quarta elementare di un piccolo paese mentre era alle prese con la grande città. Tutti i bimbi in fila con una mano attaccata a una lunga fune colorata: erano reduci da una visita a Firenze guidati da due maestre e due genitori. Ci erano andati con il Frecciarossa che avevano già collaudato per l’Expo a Milano.

A chi li guardava sorpreso e poi li “intervistava” rispondevano a tono e senza sussiego, da piccoli cittadini del XXI secolo. Erano già nel futuro. Mentre noi lo saremo solo se liberati dalla schiavitù dell’auto e guarderemo e visiteremo l’ambiente recuperato e la nostra città, idealmente uniti da una lunga corda. Con i colori dell’arcobaleno.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login