Opinioni
RIVOLUZIONE DEI PARCHEGGI
LUISA OPRANDI - 31/03/2017
Il Piano della sosta approvato in Consiglio comunale a larga maggioranza (16 voti favorevoli, 6 contrari e 3 astenuti), si articola in una serie di provvedimenti e proposte che prendono in esame situazioni e casi di quotidiana frequentazione del tessuto urbano, muovono dalla necessità di rendere flessibile la sosta nelle zone del centro ed incentivano l’uso del mezzo pubblico.
Poggia infatti su alcuni presupposti:
- la predisposizione di quattro ampi parcheggi di interscambio in corrispondenza delle principali direttrici di transito cittadino (Piazzale Stadio, IPER, Località Schiranna e Carrefour di viale Borri). Lì gli automobilisti potranno lasciare gratuitamente l’auto e recarsi in città con i mezzi pubblici pagando un biglietto al costo simbolico di 10 centesimi. Una filosofia urbana assolutamente condivisibile e destinata prevalentemente a chi entra in città, che viene disincentivato dai costi minimi ad usare i mezzi. Più difficile ipotizzare che da zone dei rioni varesini gli automobilisti scelgano, per recarsi in centro, di andare verso l’esterno con l’auto, parcheggiare e poi rientrare con l’autobus.
- la sosta gratuita per 30 minuti in corrispondenza di alcuni negozi del centro per facilitare l’accesso agli esercizi da parte di cittadini che non necessitino di soste prolungate e che quindi favoriscono un veloce alternarsi delle auto posteggiate.
- la distinzione delle zone destinate a parcheggio a pagamento in quattro aree di colore diverso e con tariffa differente: le tariffe sono comprese ad ora in una forbice di costi variabili e non ancora definiti. Ciò serve a disincentivare l’afflusso verso il centro dove, salvo che nei 50/100 stalli che saranno gratuiti per i primi 30 minuti, parcheggiare costerà caro. Personalmente presumo possa essere non immediato per il cittadino individuare in quale zona (e a quale relativa tariffa) stia parcheggiando e che comunque, soprattutto per chi non conosce bene le vie varesine, è necessaria una chiara segnaletica verticale e orizzontale colorata in corrispondenza del limite delle quattro zone. Tra le aree a pagamento sono comprese anche quelle di alcuni quartieri (Biumo, Casbeno e Giubiano) dove 1880 stalli, precedentemente a disco orario, divengono a pagamento. Né è del resto immediatamente comprensibile perché anche in prossimità di esercizi, uffici o negozi rionali siti in queste zone non possano essere previsti come per il centro città almeno dei posteggi gratuiti. Varese è città policentrica e come tale richiede scelte di equa attenzione a cittadini ed esercenti dei rioni e del centro.
- la destinazione di posteggi fuori strada o in struttura ad automobilisti che sottoscrivano un abbonamento in quanto pendolari, lavoratori in città o frequentatori assidui. Il principio è di per sé valido e condivisibile, ma il prezzo proposto decisamente alto soprattutto perché va ad incidere su costi non occasionali ma costanti. Certamente l’intento è quello di promuovere nel lavoratore l’abitudine a optare per la sosta negli ampi spazi di interscambio cui associare l’uso dell’autobus. Ma i tempi di percorrenza del tratto casa-lavoro per molte lavoratrici e lavoratori potrebbero diventare eccessivi. Una significativa riduzione dei costi di abbonamento mensile favorirebbe in ogni caso la diminuzione del traffico in centro città, senza aumentare significativamente il tempo destinato al percorso da e verso il luogo di lavoro.
- la sosta gratuita per la prima auto per i cittadini residenti in centro e che non possiedono un posto auto. Nel quadro generale del piano della sosta pare eccessivo non richiedere almeno un contributo simbolico (un emendamento ha proposto di attestare il costo a 30 euro all’anno, che significherebbe 2,50 euro al mese) ai cittadini residenti in centro, dei quali si comprende il problema del posteggio, ma ai quali non verrebbe chiesto altro che di partecipare con un contributo irrisorio ai costi previsti dal piano e che per altre categorie pagano in misura maggiore. Anche in zone divenute col nuovo piano a pagamento ci sono sicuramente famiglie che non possiedono un posto auto e che non ricevono le medesime attenzioni.
- resta il parcheggio rosa per le donne in stato interessante o neomamme. La iniziale proposta della giunta di limitarlo a due ore di tempo è stata modificata in seduta di consiglio con deliberazione bipartisan, che ha rideterminato il tempo illimitato, come da scelta assunta già nella precedente consigliatura.
- l’incremento del numero di ausiliari del traffico per un controllo del rispetto dei tempi di posteggio: mi lascia sempre molto perplessa ogni scelta che prediliga individuare dei sanzionatori anziché confidare nella collaborazione dei cittadini.
- il parcheggio gratuito per un’ora anella pausa pranzo in tutte le zone a pagamento e il parcheggio serale gratuito dopo le ore 20.
Sono fra i tre consiglieri che si sono astenuti in sede di votazione, in quanto comprendo i positivi principi di fondo che lo hanno ispirato, ma, al tempo stesso, non condivido alcune scelte che ho espresso in questa sede e nelle sedute di consiglio. Da sostenitrice del valore assegnato alla città come tessuto urbano policentrico, reputo troppo “spostate” a favore delle zone del centro città alcune scelte giustamente vantaggiose e vedo penalizzati in generale i cittadini che, abitando nei rioni e quartieri, non sempre possono per condizioni anagrafiche, fisiche o di tempo usufruire dei mezzi pubblici. Considero inoltre eccessiva la penalizzazione economica per chi lavora in città e quindi la vive quotidianamente, così come per chi utilizza da pendolare i treni delle stazioni cittadine.
You must be logged in to post a comment Login