Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Sport

ARBITRI DA RIVEDERE

ETTORE PAGANI - 17/03/2017

arbitroArbitri si nasce o si diventa? Questo è il problema di scespiriana memoria con relativa applicazione ai campi di gioco.

Così, a spanne, forse la risposta più logica è anche la più semplice: meglio nascere e proseguire nel cammino e attuando, così, il meglio assoluto.  Ma, in mancanza, ci si può accontentare anche della seconda possibilità: quella di diventarlo, con il tempo e, ovviamente, con la pratica. Senza minimamente  trascurare  l’ampia rosa di difficoltà che i direttori di gara vengono a trovare  sul loro cammino va pur detto, però, che in alcuni casi, sembra che una risposta – severa finché si vuole ma necessaria –  faccia propendere per una duplice negazione: oggi né nati   né diventati.

S’è detto e lo si ripete: il compito è difficile e il giudizio negativo non può essere esteso a quelle situazioni di incertezza che solo il mezzo tecnico potrebbe  risolvere, ma restano, comunque, nella negatività di un giudizio   quelle altre che pur ampiamente percepibili – anche per esempio –   in televisione  presentano  errori  che sfiorano il macroscopico.

Il non rilevato errore, oltretutto molto spesso  finisce con un   riflettersi direttamente sul risultato cosa che, ovviamente, aggrava il giudizio.

Peggiora ulteriormente il fatto che gli errori vengono  il più delle volte anche da arbitri ritenuti capaci e non solo dalle cosiddette   giovani leve rimanendo quindi nella generalità.

Ovvio, poi, che sia pure con logica cautela anche gli allenatori abbiano a puntualizzare queste situazioni nei loro commenti televisivi    confortati, peraltro,  nello stesso giudizio dai commentatori  televisivi di ogni singolo incontro e dalle cronache.

Tempi grami dunque per gli arbitri.

Soprattutto, tempi grami per chi li subisce.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login