Venerdì 24 febbraio ho partecipato al funerale di Giuliana Marzorati vedova Mascheroni nella chiesa parrocchiale di Cairate. Qualche mese prima avevo avuto modo di conoscere la signora Giuliana, in quanto sua figlia Letizia, alla quale mi lega la comune appartenenza alla associazione laicale Memores Domini, mi aveva chiesto una visita domiciliare per la mamma, molto malata e debilitata nel corpo e nella mente.
Quando sono entrato nella grande chiesa parrocchiale di Cairate mi sono sorpreso di trovarla piena di fedeli e ho pensato in un primo momento che una partecipazione così numerosa al funerale di una anziana signora, da tempo inferma, fosse la conseguenza di una vita sociale particolarmente intensa in quel paese, dove io mettevo piede per la seconda volta.
Mi sono poi stupito di vedere l’ingresso di cinque sacerdoti celebranti, fatto anche questo inconsueto per un normale funerale. Come introduzione alla celebrazione è stato poi letto un lungo messaggio di Monsignor Luigi Mistò, già parroco di Cairate e attualmente membro del Segretariato per l’Economia della Santa Sede.
Allora ho iniziato a comprendere i motivi di quella straordinaria partecipazione: Giuliana Marzorati è stata per tanti anni una vera e propria colonna della parrocchia di Cairate, responsabile della Azione Cattolica, impegnata in oratorio, promotrice del gruppo anziani; donna creativa, socievole, dotata di capacità artistiche ed organizzative, ma soprattutto, così come anche suo marito, dedita alla Chiesa oltre che alla propria famiglia.
Sono ritornato con il ricordo a quel l’unica visita: non avrei mai pensato che dietro quel volto emaciato dalla malattia di celasse una storia così straordinaria, che quel funerale mi stava svelando.
Al termine della cerimonia, dopo avere salutato Letizia, sono andato via grato di avere potuto dare anch’io l’estremo saluto a una donna, che ha testimoniato a tanti e anche a me cosa voglia dire amare e servire la Chiesa.
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