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Parole

L’ALTRA TERRA/3 PERIFERICI

MARGHERITA GIROMINI - 03/03/2017

stelleDomenica 19 febbraio una febbre influenzale mi blocca in casa: passo il pomeriggio sul divano mentre fuori splende il sole. Il quotidiano giace accanto, solo in parte sfogliato, aperto sulla pagina che dà conto della spettacolare scoperta della Nasa: sette pianeti a 39 anni luce dal nostro sistema solare orbitano intorno a una stella, la Trappist-1. Tra questi, anche un pianeta simil-Terra.

Dal televisore giungono gli interventi dei big del Pd riuniti nella Direzione Nazionale. Sfilano volti noti e meno noti, e così per ore e ore. Seguo con un atteggiamento che sta tra interesse, curiosità, anche noia; soprattutto per spirito di sacrifico politico culturale.

Questo è dunque il “mondo”, l’universo politico dentro cui si muove la mia realtà odierna, tutta racchiusa nella sorpresa del prossimo intervento. Che forse sarà quello decisivo. Quasi ipnotizzata, ma è l’effetto febbre, rincorro le voci di questo piccolo universo; perdo e recupero il filo, apprezzo le citazioni, soprattutto quelle sconosciute che mi costringono a cercare sul tablet una risposta. La “gioventù bruciata” di James Dean si dilettava con una mortale gara detta “chicken game”: i teenager made in Usa si divertivano con il “gioco del pollo”, meglio riconoscibile nell’esperienza italiana come “il gioco del coniglio”. Per misurare e comparare il coraggio di chi si butta dall’auto all’ultimo momento utile.

In TV ora è il momento di un politico meno noto. Lo trovo noioso. Torno alla pagina del giornale sulle scoperte della Nasa. Mi risveglia la frase: siamo “periferici” nell’universo.

Lontani – ma da quale centro, ma da che cosa – sperduti nell’immensità dello spazio, relegati su un piccolo pianeta rotante in un buio e in una vastità senza aggettivi.

Periferici. Siamo periferici. Sono periferica.

Più degli Unni e dei Visigoti rispetto all’Impero romano. Più dei cinesi incontrati da Marco Polo.

Ma ora, qui, su questa minimale porzione di pianeta, in questa lenta domenica di febbraio, il vero problema “è” la sorte del Pd: se ne andranno gli uomini della minoranza, tutti o in parte? Chi tradirà, sempre a seconda del punto di vista prescelto, chi tradirà chi e con quali motivazioni? Chissà se raggiungeremo, anzi, se raggiungeranno, la fine della legislatura, e il sospirato vitalizio.

L’intervenuto che si snoda adesso mi sembra arrivare da lontananze siderali. L’oratore ha un eloquio fluido ed elegante, ricorre a metafore raffinate, misura i gesti come un attore di teatro. Il suo narcisismo raggiunge vette che farebbero felice qualunque psicoanalista. Ma giura che gli sta a cuore il bene della Nazione, oltre a quello del “suo” partito.

Ritorno al giornale.

Dalle parole del capo del Direttorato Missioni Scientifiche della Nasa deduco che la scoperta di oggi suggerisce che trovare una seconda terra non è più questione di “se”, ma di “quando”. Un calcolo percentuale, inoltre, permetterebbe anche al più pessimista dei ricercatori di elevare, a centinaia di migliaia, le possibilità di trovare nell’universo civiltà intelligenti e magari tecnologicamente evolute.

Rileggo per incredulità: il numero delle galassie sarebbe di duemila miliardi. Questo dato moltiplica in modo esorbitante il numero dei pianeti di tipo terrestre abitabili nella nostra Via Lattea.

Mi addormento davanti al video mentre la Direzione del Pd volge al termine e i fautori della storica giornata sgusciano dalle stanze inseguiti dai giornalisti.

Forse ho solo sognato che il nostro astronauta Paolo Nespoli abbia affermato, citando la statistica dei grandi numeri, che “è ormai sicuro che non siamo soli”.

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