Questo Papa ha inaugurato uno stile personale, geniale e creativo, nell’interpretare il ministero che gli è stato affidato.
La sua spiccata sensibilità pastorale non si nota solo nelle forme e nei segni di un nuovo linguaggio ecclesiale, ma soprattutto nei contenuti di una pastorale e di una missione che sconvolgono il continente europeo, drammaticamente sorpreso e impantanato nelle spire di una grave secolarizzazione.
Tanto più è diffusa un’incresciosa superficialità, altrettanto va riconsiderato il percorso storico e ricuperato il primato evangelico della Chiesa, alla ricerca degli antidoti necessari per riprendere le forze perdute e generare nuovi entusiasmi nei cammini di fede.
Tutta la predicazione – dal Papa all’ultimo dei ministri ordinati – dev’essere parola sempre radicata sul Vangelo, l’unica capace di colpire direttamente il cuore e la mente della gente.
Esprimendosi con la semplicità del contadino e la dedizione del pastore si riesce, anche oggi, a catturare l’interesse e la simpatia dell’opinione pubblica ed a stimolare l’intelligenza di chi entra in dialogo, appassionandosi ad un ascolto senza precomprensioni…
Il bagaglio delle convinzioni – tratte fuori dal tesoro del magistero ufficiale come della tradizione popolare – se viene proposto con modalità appropriate, in molti casi risulta suadente.
Con l’ingenuità del bambino, la responsabilità di un adulto e la saggezza degli anziani possiamo riconoscerci tutti peccatori, cui però il Signore ha guardato con sguardo misericordioso e ha perdonato ogni debito.
La bellezza e l’originalità di ogni testimonianza cristiana nasce proprio dalla gioia di sapersi amati e di conseguenza si rafforza con l’impegno a “radicarsi in Cristo”, l’artefice della nostra vera gioia, il nostro unico necessario Salvatore!
È tempo per la Chiesa di passare da una pastorale di conservazione ad una decisamente missionaria. Il Signore chiama all’incontro e al dialogo con tutti coloro che hanno bisogno di convertirsi per trovare la luce che dà senso alla vita…
All’iniquità del possesso che governa e genera violenza, il cristiano risponde “radicandosi nel mistero di Cristo” e sviluppando prospettive di vita buona progettate sul Vangelo.
Condotti dallo Spirito sapremo scrutare e comprendere – come invitava a fare Paolo VI – i segni dei tempi, evitando ogni tipo di idolatria terrena per servire a cuore aperto ogni persona, e così dare a Dio nella carità ciò che da lui abbiamo ricevuto.
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