Sì alle armi nucleari, anzi no, anzi sì. L’Italia pare avere le idee decisamente confuse sul disarmo atomico. Negli ultimi mesi, infatti, ha tenuto banco all’ONU una risoluzione che si propone di avviare, nel 2017, i negoziati per un Trattato internazionale volto a vietare le armi nucleari. 123 nazioni hanno votato a favore della risoluzione, mentre 38 hanno votato contro e 16 Paesi si sono astenuti, Tra i Paesi che, inspiegabilmente, hanno votato contro la risoluzione per il disarmo, c’era anche l’Italia. Un voto che ha creato talmente tanto scalpore che si pensava che la polemica potesse portare a un dietrofront. Una speranza che è diventata certezza quando il 23 dicembre scorso la risoluzione è stata presentata all’Assemblea Generale dell’Onu, che ha votato – anche lei – a favore della risoluzione. Ma attenzione: in questa occasione, l’Italia ha espresso voto favorevole. Sì al disarmo, dunque. Però – è evidente – qualcosa non torna: qual è la posizione concreta del nostro Paese dopo un primo “no” e un secondo “sì”? Davvero il nostro Paese ha capito lo sbaglio ed è tornato sui suoi passi?
Il comitato contro le armi nucleari, di cui faccio parte, ha chiesto conto al ministero degli Esteri guidato da Angelino Alfano, che ha risposto con una tesi che ha dell’incredibile. Secondo quanto comunicato dal viceministro Mario Giro, il secondo voto trattasi di errore. Più precisamente, ha detto Giro, “l’intenzione di voto dell’Italia è stata alterata da un errore tecnico-materiale”. Insomma, è stato premuto il tasto sbagliato. E perché? La risposta è sconcertante: “Secondo quanto mi segnalano – ha detto Giro – l’errore sembra essere dipeso dalle circostanze in cui è avvenuta la votazione, a tarda ora della notte del 23 dicembre”. Insomma, niente dietrofront, sì alle armi nucleari. Un pasticciaccio dovuto alla “tarda ora” e al fatto che il delegato italiano dormisse…
“La verità – come afferma il deputato del M5S Cotti – è che la posizione sbalorditiva del Governo lascia pensare che ci siano dei forti interessi nel settore nucleari e militari non detti”.
A questo punto è stata redatta una mozione che vi preghiamo di sottoscrivere:
“CONSIDERATO che – secondo i dati forniti dalla Federazione degli Scienziati Americani (FAS) – l’Italia mette a disposizione il suo territorio per l’installazione, il transito e l’impiego di armi nucleari, in attuazione di accordi con gli USA e conformemente alle dottrine della “condivisione nucleare NATO”;
CONSIDERATO che l’Italia viola in tal modo l’obiettivo enunciato dal Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1969 e ratificato nel 1975, il quale all’Art. 2 stabilisce: «Ciascuno degli Stati militarmente non nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente»;
CONSIDERATO che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con il voto del 23 dicembre 2016 sulla risoluzione A/C.1/71/L.41, ha avviato il percorso che attuerà l’obiettivo del Trattato Antinucleare (TNP) mediante la predisposizione, come primo passo, di strumenti giuridicamente vincolanti per la proibizione delle armi nucleari che portino alla loro totale eliminazione;
CHIEDIAMO al Governo di
1) impegnarsi attivamente nella conferenza ONU di New York decisa dalla citata risoluzione L41, nelle sessioni previste (marzo e giugno-luglio 2017), per dare un contributo disarmista, consapevole e convinto, ai negoziati che porteranno alla messa al bando degli ordigni nucleari
2) di far rimuovere immediatamente dagli USA le armi nucleari dalle basi e dai porti italiani: il nostro Paese, a maggior ragione nel momento in cui ricopre il ruolo di membro temporaneo del Consiglio di Sicurezza, ha da essere coerente e credibile all’ONU nel supportare la volontà maggioritaria degli Stati di pervenire ad un mondo libero dalla minaccia della guerra nucleare, che può essere scatenata persino per incidente, per caso o per errore.
Per sottoscrivere: https://www.petizioni24.com/italiaanewyork
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