Si avverte sempre di più nelle comunità cristiane la messa in atto di un cammino di conversione all’essenziale, di maturazione del senso autentico della povertà evangelica, riconoscendo con maggiore limpidezza che la cura per la trasmissione della fede è la ragione fondamentale del nostro essere Chiesa.
Inoltre, è in atto un cammino in uscita motivato dall’ascolto della Parola di Dio compresa alla luce della grande Tradizione ecclesiale e messa in pratica nelle sue indicazioni concrete.
Questo ascolto, che è conversione a Cristo e al suo Vangelo, spinge nello stesso tempo ad essere più liberi e più creativi nel vivere la missione evangelizzatrice, rende più aperti alla realtà, più estroversi, capaci di riconoscere e di servire quanto lo Spirito va operando tra le donne e gli uomini del nostro tempo;
La celebrazione eucaristica domenicale sarà efficace se vissuta come luogo formativo dell’uscire, del prendersi cura e dell’accompagnare la vita nella modalità del farsi dono, dalla quale scaturiscono i motivi dell’incontro, i criteri guida per ogni espressione di Chiesa e gli stili di vita per ogni attività pastorale.
Non possiamo limitarci ad assumere l’atteggiamento delle sentinelle, che, rimanendo dentro la fortezza, osservano dall’alto ciò che accade attorno, bensì dobbiamo coltivare l’attitudine degli esploratori, che si espongono, si mettono in gioco in prima persona, correndo il rischio di incidentarsi e di sporcarsi le mani.
Occorrono persone che non si perdano in ampollose analisi sociologiche o culturali, ma si impegnino ad incontrare le persone, soprattutto nelle periferie esistenziali dove l’uomo è marginalizzato. L’approccio non è quello di chi va a risolvere problemi perché ha soluzioni pronte e risposte a tutto, ma di chi si china a medicare le ferite con la stessa fragilità e povertà.
I discepoli del Signore sanno bene che non si esce per dare un’occhiata, ma per impegnarsi nel viaggio senza ritorno che è l’esistenza segnata dalla passione per tenere vivo il fuoco del Vangelo, quel fuoco che è capace – oggi come sempre – di illuminare la strada verso l’autentica umanizzazione.
Se dunque vogliamo crescere nello stile testimoniale, allora è importante riconfigurare e rilanciare i vari organismi di partecipazione; in particolare, è ora di ragionare in termini di corresponsabilità di tutti alla costruzione della comunità – ministri ordinati, consacrati e laici – lasciando da parte la paura non evangelica di perdere il potere.
You must be logged in to post a comment Login