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Pensare il Futuro

OLTRE IL PRESENTISMO

MARIO AGOSTINELLI - 03/02/2017

filmVale la pena di vivere e convivere in un eterno presente dove la notizia di oggi scaccia quella di ieri e ci si preoccupa assai poco del futuro? Un “presentismo” che si può cogliere nei menabò dei telegiornali, che ripropongono quotidianamente notizie a breve termine senza cercare di cogliere i processi che ne stanno alla base. Così veniamo distolti dal riprogrammare il futuro, viene indebolito il ricorso alla memoria, si disconnette la società dalle urgenze e dalle leggi che implacabilmente regolano la biosfera e le probabilità di riprodurre la nostra civiltà.

Ce lo ricordano impietosamente, ma con immagini affascinanti, l’attore e produttore Leonardo di Caprio e il regista Fisher Stevens, che hanno realizzato un bel film-documentario sul tema del cambiamento climatico, intitolato “Before the flood – Punto di non ritorno”, che può essere visto gratuitamente qui in italiano.

Il film-documentario, che consiglio vivamente, racconta il viaggio di Di Caprio come ambasciatore delle Nazioni Unite sul tema del cambiamento climatico, un racconto interessante, ricco di contenuti ma soprattutto di immagini mozzafiato: un collage di riprese eccezionali sui ghiacci della Groenlandia e dell’Antartide, sulle alluvioni, sulla distruzione delle barriere coralline. Ma anche sui villaggi indiani poveri di energia, sulla Gigafactory Tesla, sulle assemblee dell’ONU.

Come in tutti i documentari del National Geographic, la natura è enfatica, spettacolare anche quando è stata antropizzata e inquinata. Un elicottero sorvola una pianura striata di nero e di grigio fino all’orizzonte: nella provincia canadese dell’Alberta, le sabbie bituminose hanno sostituito la foresta boreale canadese.

Il montaggio fa irrompere paesaggi immensi negli ambienti chiusi o riparati dove sono ripresi gli incontri dell’attore, a ricordare con insistenza che il tema ha le dimensioni dell’intero pianeta. Il film mostra i dati del riscaldamento in corso e previsto per il futuro, con numerose interviste a glaciologi e climatologici, economisti e uomini politici. Mostra i volti e le frasi dei tanti negazionisti che negli Stati Uniti hanno inquinato il dibattito sul cambiamento climatico, e i loro legami con le lobby dei combustibili fossili. È un racconto scientificamente solido, con solo piccole imprecisioni, ma che riesce ad essere interessante, a far capire la complessità della situazione attuale, l’urgenza delle azioni per fermare il surriscaldamento globale.

Non sarebbe male se chi legge prova a “cliccare” sul link sopra riportato e a spendere un’ora della sua giornata per una pausa dalla rincorsa alla notizia del giorno (elezioni subito? elezioni nel 2018? soglie di sbarramento? l’ultima trovata della Raggi? il calciomercato? Eccetera), andando al fondo delle questioni che solo tutti insieme possiamo affrontare, prendendone coscienza e assumendone responsabilità.

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