E come non ricordare divagando tra i “visti da vicino” Giuseppe (Pippo) Gibilisco sindaco di Varese? E’ quello che mi ha premiato sul campo, in Consiglio Comunale, con una grossa medaglia d’oro per il mio onorato servizio alla città. Giovane, ancora procuratore legale prima di diventare avvocato amministrativista di successo, Gibilisco era diventato Sindaco un paio d’anni prima della scadenza del mandato, dopo che Mario Ossola si era ritirato dalla carica tornando semplice consigliere. Un onore per Ossola che dimostrava di rimanere… in convento senza più essere il priore. Forse era stanco per il gravoso impegno, forse sentiva l’avanzare del brutto male che l’avrebbe portato alla tomba, forse voleva finalmente mettere alla prova in un maggiore impegno comunale il numeroso gruppo di giovani che la Democrazia Cristiana era riuscita a portare in Consiglio. Oltre a Gibilisco ricordo tra questi Carlo Ballerio, Riccardo Broggini, Maurizio Sabatini, Paolo Galli, Enrico Ravasi, Paolo Roncoroni.
Pure alla prima esperienza ed alquanto giovane, Gibilisco seppe portare brillantemente a termine quel breve primo mandato, il che gli aprì le porte di un ulteriore mandato di Sindaco alla successiva tornata elettorale.
Mi piace ricordare pur nei termini di un verbale ufficiale, ovviamente riassunto, come Giuseppe Gibilisco si rivolse il 22 aprile del 1980 al Consiglio comunale che chiudeva il ciclo amministrativo iniziato nell’autunno del 1975.
“Nel chiudere i lavori del Consiglio Comunale – disse il Sindaco – mi corre l’obbligo di ringraziare i consiglieri per la collaborazione fornita in questo intero arco amministrativo; collaborazione che, qualunque sia stato, di volta in volta, il tipo di contenuto ideologico sotteso, è stata sicuramente fattiva, valida e formalmente corretta. Ritengo doveroso porgere questi ringraziamenti perché i rappresentanti della Giunta e dei partiti rappresentati in Consiglio Comunale hanno spontaneamente compreso che loro precipuo compito era servire, col meglio di sé stessi, l’intera nostra comunità. A conclusione di questo mio intervento terrei altresì a ricordare che due nostri colleghi hanno deciso di concludere qui la loro attività di Consiglieri Comunali. Si tratta, come già sicuramente saprete, del dottor Mario Ossola – trentaquattro anni di militanza in Consiglio Comunale, di cui i primi anni sui banchi dell’opposizione, circa quindici anni come Sindaco, ed infine, è storia recente, Consigliere del gruppo della Dc e del signor Ambrogio Vaghi presente in Consiglio Comunale, quale rappresentante del Pci dal 1957 e perciò oppositore, ovviamente in senso politico, di Ossola. In questo particolare momento io vorrei accomunare Ossola e Vaghi in un incondizionato plauso, poiché essi, con la loro esemplare correttezza, capacità e democraticità, hanno indiscutibilmente dato lustro alla città di Varese ed al suo Consiglio Comunale.
L’Amministrazione Comunale ritiene perciò doveroso esternare ad entrambi il suo ringraziamento; e ciò tangibilmente, attraverso il riconoscimento di una medaglia-ricordo in oro, di cui curerò personalmente la consegna al dottor Ossola, questa sera forzatamente assente. Tale medaglia che mi accingo a consegnare al Consigliere Vaghi, nonostante il conio in oro, configura un riconoscimento simbolico, con la semplice scritta: Consiglio Comunale di Varese 1957- 1980.”
Successivamente -proseguiva il verbale- lo stesso Sindaco consegna al consigliere Vaghi una medaglia-ricordo per i ventitre anni di attività svolta in Consiglio Comunale : i presenti applaudono calorosamente. Il Consigliere Vaghi, chiesta ed ottenuta la parola, così si esprime: “Ringrazio il Sindaco, la Giunta il Consiglio ed i funzionari comunali per il tipo di rapporto -assai valido e fattivo- che sempre o quasi, è stato possibile instaurare e sostenere. Dico quasi in quanto la collaborazione offerta del Pci, costantemente schierato all’opposizione – eccetto il breve periodo dell’intesa programmatica- è stata a volte accettata, altre volte parzialmente accettata, altre ancora, invece, purtroppo respinta. Comunque, al di là delle diverse posizioni e dei diversi ruoli, questo Consiglio Comunale a lungo presieduto dal dottor Ossola, ha sempre visto protagonisti i suoi rappresentanti nella veste di uomini, prima ancora che nella veste di rappresentanti di questo o di quel partito. Collegata a ciò, ricordo una espressione del dottor Ossola, con la quale ebbe testualmente a dire che la maggioranza ha il dovere di operare e di decidere: ebbene, a distanza di anni e facendo eco a tali parole, vorrei questa sera aggiungere che anche le opposizioni non avevano certamente il dovere di respingere, aprioristicamente, quanto deciso dall’organo di Giunta ; e questo perché l’opposizione del Pci non è mai sicuramente stata né sorda e né cieca, bensì costruttiva e sempre comunque volta a fini espressamente migliorativi. Quindi a conclusione del mio ultimo intervento dai banchi del Consiglio Comunale, non mi resta che auspicare che questo tipo di rapporto tenda sempre più ad affinarsi ed a migliorare: tanto da poter tradurre in concreta e vivida realtà tutti quei positivi fermenti che la nostra città, una stupenda città, incessantemente ed a ogni livello brillantemente esprime”.
Confesso che la premiazione, inattesa, mi procurò una emozione non facile da tradire. Passavano in un baleno nella mente scontri ed incontri durati oltre due decenni di impegno al disinteressato servizio della nostra Varese. Il buon Pippo Gibilisco, agendo in segreto, aveva procurato a me e a Mario Ossola una bella sorpresa.
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