Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Economia

RICCHEZZA, MERCATO, OPPORTUNITÀ

GIANFRANCO FABI - 27/01/2017

banca-di-vareseLa storia delle banche varesine è stata solo per qualche decennio, quelli dell’immediato dopoguerra, una storia di successi. Per una serie di vicende particolari tutti gli istituti di credito nati e cresciuti in questo territorio sono passati progressivamente sotto l’ombrello delle grandi banche nazionali con un’unica eccezione, la Banca di credito cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate che quest’anno festeggerà i suoi primi 120 anni di vita.

L’ultimo decennio di relativo splendore è stato quello degli anni ’60 del secolo scorso. Allora c’erano quattro banche che dominavano gli affari all’interno del territorio provinciale.

La Banca Popolare di Luino e Varese fondata nel 1883 e rimasta a lungo un punto di riferimento per tutta l’area a Nord, espressione concreta di un forte legame con il territorio.

Nel capoluogo l’eredità della Banca di Varese, fallita nel 1921, era stata raccolta dal Credito Varesino fondato nel 1898 che peraltro dopo il 1919 è stato sotto il controllo di azionisti milanesi: dapprima il Credito Italiano, poi il gruppo Bonomi che lo cedettero nel 1976 al Banco Ambrosiano per poi passare nel 1984 alla Banca Popolare di Bergamo.

Non si può dimenticare poi la Banca Industriale Gallaratese è stata fondata nel 1923 e acquisita dalla Banca Popolare di Lodi nel 1992, a sua volta poi entrata nel gruppo della Banco Popolare di Verona.

E infine la Banca Alto Milanese, fondata nel 1922, passata nel 1975 al Banco Lariano a sua volta acquisito due anni dopo dall’Istituto Bancario san Paolo di Torino destinato poi in questo secolo a fondersi con Banca Intesa, erede della gloriosa tradizione della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde che aveva anche a Varese un forte radicamento.

Ora, come detto, nel territorio varesino ha sede legale e operativa solo la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, una banca che ha ora 19 sportelli in tutta la provincia, capoluogo compreso. Anche questo Istituto, così come le altre Bcc italiane, sta affrontando una complessa riforma destinata, pur con molti problemi, a rafforzare il sistema del credito cooperativo attraverso un più stretto collegamento con il grande gruppo centrale.

Per molte altre banche presenti a Varese e provincia è in corso una profonda ristrutturazione.

Ubibanca è presente con la Banca popolare di Bergamo che ha acquisito sia il Credito Varesino, sia la Banca Popolare di Luino e di Varese, sia la Banca Commercio e Industria. Ora ha scelto la strada della banca unica e probabilmente entro poco tempo le diverse insegne che contraddistinguevano il gruppo andranno scomparendo lasciando spazio ad un marchio unico.

Presenti in provincia sono anche gli sportelli sia del Banco Popolare (che aveva unito alla Banca popolare di Verona quelle di Novara e Lodi), sia della Banca popolare di Milano: questi due istituti hanno deciso di fondersi dal primo gennaio di quest’anno costituendo il nuovo “Banco Bpm”, un nome che senza troppa fantasia mette insieme le due realtà.

Altre banche stano subendo i forti scossoni derivanti dalle difficoltà economiche e dai grandi cambiamenti dello scenario tecnologico. Nel territorio varesino sono presenti filiali del Monte dei Paschi di Siena, oggetto nelle ultime settimane di un drastico e costoso salvataggio da parte dello Stato, così come di Unicredit, alle prese con una profonda riorganizzazione interna e di un rafforzamento finanziario, della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, due istituti in profonde difficoltà che si avviano ad una fusione dopo aver provocato forti perdite agli azionisti e ai detentori di obbligazioni.

Significativa è anche le presenza delle due banche valtellinesi, la Popolare di Sondrio e il Credito Valtellinese (in cui è confluito negli anni scorsi il Credito Artigiano), due banche che partendo da una realtà periferica rispetto ai grandi centri finanziari hanno raggiunto dimensioni nazionali pur senza rinunciare alla loro strategia di banche popolari.

Tra le grandi banche va comunque ricordata Banca Intesa che ha raccolto nel corso degli anni molte diverse realtà: la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, innanzitutto, e poi la Banca Commerciale Italiana, il Banco Lariano, il Banco Ambrosiano, solo per indicare le più grandi. Queste tre ultime banche avevano filiali nella centralissima via Marcobi. Ora al loro posto c’è il Credit Agricole-Cariparma (dove c’era la Comit), e dall’altra parte della strada, ci sono Deutsche Bank e Che banca!, istituto creato da Mediobanca che ha acquisito da poco gli sportelli dell’inglese Barclays che ha lasciato l’Italia.

Per concludere. A Varese non mancano le banche. Il mercato è aperto. Ci sono istituti locali, regionali, nazionali, esteri. È un segno di ricchezza, ma anche una grande opportunità. Se la nostra banca non ci soddisfa possiamo fare pochi passi e cambiare istituto di credito.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login