Promossa dal Comune di Varese con la collaborazione di diversi Enti ed Associazioni, si terrà giovedì 29 dicembre la prima fiaccolata di fine anno aperta a tutti i cittadini.
L’appuntamento è per le 20 alla Prima Cappella presso il Centro Espositivo Monsignor Pasquale Macchi, dove saranno distribuite le torce ai partecipanti. La salita sarà curata dai volontari della Sezione C.A.I. di Varese.
Nella piazzetta Paolo VI ci saranno i saluti e gli auguri dell’Arciprete e del Sindaco; seguirà quindi la distribuzione di vin brulé, panettone ed altro a cura del Gruppo Alpini di Varese.
L’Amministrazione Comunale di Varese sta dedicando particolare attenzione al Sacro Monte che – ricordiamo – rappresenta, con il Santuario ed il Viale del Rosario, il “patrimonio dell’Umanità” riconosciuto dall’UNESCO nel 2003 assieme agli altri 8 Sacri Monti di Piemonte e Lombardia.
Altrettanta attenzione dovrà essere dimostrata dagli “uomini di buona volontà”.
Nel corso dei secoli in parecchi hanno contribuito prima alla edificazione e più avanti alle opere di mantenimento del complesso religioso e artistico, che sorge in uno scenario ambientale senza uguali.
I nostri predecessori ci hanno trasmesso un bene di inestimabile valore religioso ed artistico, ma spetta a noi oggi consegnare alle future generazioni questo bene, provvedendo alle opere di conservazione.
La fiaccolata partirà dalla Prima Cappella dove si trova il busto in bronzo di Monsignor Pasquale Macchi: un “uomo di buona volontà” che ha fatto moltissimo per conservare il Viale, le Cappelle ed il Santuario; con grande determinazione ha ottenuto da enti, privati e banche le risorse economiche per i lavori di restauro delle Cappelle.
Nel libro curato dal compianto restauratore Carlo Alberto Lotti, diffuso in occasione dell’anno giubilare del 2000, sono riportati i benefattori che hanno contribuito al restauro delle 14 cappelle.
La pubblicazione dal titolo Santa Maria del Monte sopra Varese, ricca di fotografie e di storia, è ancora disponibile in poche copie presso la Parrocchia di Santa Maria del Monte. La realizzazione editoriale è stata curata da Grafiche Amilcare Pizzi S.p.A. e non si trova più in commercio.
Intendo qui ricordare le date di inaugurazione dei restauri delle cappelle ed i munifici benefattori:
Prima: 3 luglio 1993 – Unione delle Associazioni Commercianti della Provincia di Varese Seconda: 25 marzo 1987 – Famiglia Cattaneo – Babini, Varese Terza: 25 marzo 1983 – Banca Popolare di Luino e di Varese Quarta: 25 marzo 1987 – Credito Varesino Quinta: 6 giugno 1992 – Banca San Paolo di Brescia Sesta: 25 marzo 1988 – Amministrazione del Santuario Settima: 15 ottobre 1988 – Banco Lariano e SEV – La Prealpina Ottava: 1986 – Cariplo – Cassa di Risparmio delle Province Lombarde Nona: 25 marzo 1986 – Cariplo e Amministrazione del Santuario Decima: 25 marzo 1985 – Credito Artigiano Undicesima: 22 giugno 1991 – Amministrazione del Santuario e Impresa Augusto Caravati e Studio di restauro Carlo Alberto Lotti e figlio Dodicesima: 24 giugno 1989 – Cav. Pietro Malnati SIOME – grandi impianti – Malnate Tredicesima: 3 novembre 1990 – Famiglia Doninelli – Svizzera Quattordicesima: 24 marzo 1990 – Banca Popolare di MilanoSono oramai trascorsi più di trent’anni dai primi restauri e gli agenti atmosferici stanno già minacciando le cappelle ed il loro prezioso contenuto; il compianto Prof. Salvatore Furia aveva più volte messo in guardia l’esigenza di porre rimedio alle nebbie acide che avvolgono il Viale.
La Fondazione CARIPLO e la Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese hanno continuato la poderosa opera di conservazione del Santuario e del Viale del Rosario che – va detto, a onor del vero – è onere della Parrocchia di S. Maria del Monte, proprietaria del complesso; purtroppo le risorse sono quasi esaurite.
Sono stati costruiti gli ascensori scavati nella roccia per raggiungere il Santuario, sono stati sostenuti notevoli oneri per il consolidamento dei muri lungo la via sacra, per il rifacimento dell’acciottolato in più punti; gli ultimi lavori sono stati il restauro della Cripta (quasi un milione di euro) ed il recente restauro del Secondo Arco con il contributo di UBI Banca. I costi totali sono nell’ordine di alcuni milioni di euro.
Il periodo di crisi economica che stiamo attraversando non consente più di avere “benefattori” come nel recente passato. Si deve quindi confidare negli “uomini di buona volontà”.
Ivo Bressan membro della Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese
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