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Incontri

IL BENE NEL MALE

GUIDO BONOLDI - 16/12/2016

saronnoAncora una volta ho dovuto rendermi conto del fatto che, quando accadono avvenimenti che gettano lo scompiglio nella vita di persone, comunità o istituzioni, piuttosto che lanciarsi in analisi sterili, vale la pena ascoltare la voce di coloro che, dentro la difficoltà e la prova, non cedono alla rassegnazione, ma testimoniano un desiderio di bene, che è più forte del male.

Come tutti noi abbiamo appreso dai media, in queste ultime settimane la normale attività dell’Ospedale di Saronno è stata sconvolta dai gravi fatti che l’inchiesta giudiziaria “angeli e demoni” ha fatto venire a galla. 
La lettera che alcuni medici, che lavorano con passione ed impegno da tanti anni in quell’Ospedale, hanno indirizzato ai loro colleghi, e che è stata anche ripresa da “La Prealpina”, mi ha fatto guardare a quella situazione con occhi diversi.

“Ma noi siamo determinati da questo male? Il lavoro di tanti anni è spazzato via senza aver lasciato traccia?” si chiedono i firmatari della lettera e rispondono: “No, è troppo grande e buona l’esperienza che finora abbiamo fatto perché si perda. Si affacciano alla nostra mente i volti dei nostri pazienti, la loro fatica fisica e morale, l’aiuto professionale e la compagnia che abbiamo fatto loro… E i sacrifici che abbiamo compiuto, le tante domeniche e notti, che abbiamo speso dentro l’Ospedale… per cercare di dare una risposta ed un sollievo alla sofferenza dei nostri cari pazienti”.

C’è un germe di bene, che anche le difficoltà più grandi non riescono a soffocare:
 “Ora questi avvenimenti ci rendono ancora più consapevoli del compito grande che ci è stato affidato…costruire un bene tra noi e con i nostri malati”. La lettera si concludeva con l’invito a partecipare alla Santa Messa e alla Celebrazione Eucaristica che si sono tenute nella cappella dell’Ospedale venerdì 9 dicembre.

Si è trattato di un momento che ha rimesso di fronte alla coscienza delle tante persone che vi hanno partecipato Gesù Salvatore come colui dal quale è possibile ripartire.
Uscendo dalla chiesa ho stretto la mano al collega Paolo Ghiringhelli, primario del reparto di Medicina Interna, al quale è stata affidata ora anche la responsabilità del Pronto Soccorso, che mi ha confidato:

“Siamo un bel gruppo, ce la faremo”.

Grazie, cari colleghi dell’Ospedale di Saronno, per il coraggio che ci testimoniate.

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