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Pensare il Futuro

LA SPERANZA DI LEONARD

MARIO AGOSTINELLI - 09/12/2016

siouxIl popolo Sioux di Standing Rock, Nord Dakota, si oppone da mesi alla costruzione di un megaoleodotto sulle terre sacre Lakota e al conseguente inquinamento delle acque. In questi giorni le manifestazioni si sono intensificate, si è insediato un accampamento che blocca l’accesso agli escavatori e agli indigeni si sono uniti migliaia di giovani giunti da tutta l’America.

Leonard Peltier è un attivista per i diritti dei nativi americani, che oggi compie 70 anni. Si trova in carcere dal 1976, in seguito a due condanne per omicidio che sono state sentenziate con prove poi risultate non vere e che riguardano il suo coinvolgimento nelle lotte per preservare l’ambiente nelle riserve indiane. A fine ovembre ha inviato dalla sua cella di Coleman, in Florida, questa lettera.

“Saluti miei cari. Eccoci di nuovo qui. Questa volta siamo nel 2016. È da più di 41 anni che io non cammino libero e posso vedere il sole sorgere e tramontare e sentire la terra sotto i miei piedi. Io so che ci sono stati più cambiamenti di quelli che mi posso immaginare, là fuori. Ma so anche che c’è una lotta che fa sì che questo Paese si stia muovendo verso una forma più sostenibile di vita. Questo è qualcosa che noi volevamo accadesse già negli anni ’70. Io osservo gli eventi di Standing Rock con orgoglio e dolore. Orgoglio che le nostre genti e i loro alleati si stanno alzando e mettendo le loro vite in gioco per le generazioni future, non perché lo vogliano, ma perché devono farlo. Hanno ragione a sollevarsi in modo pacifico. È il più grande raduno del nostro popolo nella storia e ci ha unito più di qualsiasi altra cosa come mai era avvenuto. Noi abbiamo bisogno del supporto reciproco nel fare questo cammino in questi tempi.

“L’acqua è vita e non possiamo abbandonare questa questione perché la trattino i nostri nipoti e pronipoti quando le cose andranno avanti e la situazione della nostra natura sarà peggiore di come stia adesso. E la nostra Madre Terrasta già soffrendo. E sento dolore per coloro che proteggono l’acqua a Standing Rock perchè in questi ultimi giorni hanno ricevuto la più dura risposta dalle agenzie che impongono le leggi.

“La mia casa è in North Dakota. La gente di Standing Rock è la mia gente. Toro seduto giace nella sua tomba lì. La mia casa a Turtle Mountain è appena a poche ore. Io non vedo casa mia da quando ero ragazzo, ma ho sempre la speranza di tornare là per il tempo che mi può rimanere da vivere. È la terra di mio padre e mi piacerebbe poter vivere ancora lì. E lì morire.

“Ho diversi sentimenti quest’anno. L’ultima volta che mi sentii così era 16 anni fa, quando ebbi davvero una chance di essere libero. Non è un sentimento facile da definire. Qualcosa di agitato. È una cosa difficile permettere alla speranza di insinuarsi nel mio cuore e nel mio spirito, qui in questo freddo edificio di cemento e acciaio. Da una parte avere speranza è un sentimento piacevole, meraviglioso, ma dall’altra parte può essere crudele e amaro.

“Ma oggi scelgo la speranza. Per favore mantenetemi nelle vostre preghiere e pensieri in questi ultimi giorni del 2016 che scivolano via. Vi mando il mio amore e il mio rispetto per tutti coloro che si sono riuniti nel nome della Madre Terra e delle nostre future generazioni. Io sono lì con voi nello spirito. In the Spirit of Crazy Horse, (nello Spirito di Cavallo Pazzo)”.

È a suo modo un caloroso e contemporaneamente straziante augurio per Natale e l’Anno Nuovo.

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