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Ambiente

SOTT’ACQUA

SERGIO REDAELLI - 09/12/2016

L'arco di sant'Ambrogio e la decima cappella

L’arco di sant’Ambrogio e la decima cappella

Tombini otturati, griglie mancanti, scoli inesistenti. Per fortuna non ci passa il Po e neppure il Tanaro, ma il rischio di allagamenti esiste anche a Santa Maria del Monte. Il problema fu segnalato a Davide Galimberti prima del voto. I residenti spesero parole di speranza e di buon senso con il futuro sindaco: prima di pensare ai grandi progetti sarebbe utile, anzi urgente, sistemare quello che già esiste e non funziona. Tra le priorità c’era – e c’è ancora – aggiustare gli scoli dell’acqua piovana.

Il problema è centrale in via Fincarà e in misura minore nelle vie Cardinal Federico, dell’Assunzione, Beata Caterina Moriggi, Giuseppe Sommaruga e Salvatore Bianchi. Tombini chiusi, impermeabili, praticamente inservibili. Sette anni fa l’impianto fognario fu rifatto, poi inverno dopo inverno la sabbia si è accumulata negli scarichi finendo per “stopparli”. In attesa che vengano sgorgati, sono sparite pure le griglie. Chi abita lassù segnala che ne mancano tre o quattro in via Fincarà e anche altrove.

Quando piove forte, l’acqua scorre sopra i “chiusini”, s’incanala lungo la discesa di via Fincarà e si riversa sulla Via Sacra tra l’arco di Sant’Ambrogio e la decima cappella. Già in passato ha provocato gravi danni. Ai tempi dell’arciprete Pasquale Macchi le infiltrazioni aprirono una voragine di una decina di metri all’altezza proprio della decima cappella minacciando la stabilità dell’edificio. Ora gli abitanti fanno gli scongiuri. Passano gli anni e il problema non è ancora risolto.

I vecchi scuotono il capo: “Una volta le autorità si preoccupavano di dove andava a finire l’acqua. Lo sanno tutti. Con l’acqua non si scherza, s’infila ovunque e può provocare disastri. L’amministrazione teneva gli scoli perfettamente funzionanti, oggi nessuno dà più retta alla saggezza popolare. Non c’è più lo stradino e con le casse comunali al verde si vive alla giornata, le piccole manutenzioni trascurate, nessuna prevenzione”. Intanto il tempo passa e i guai si aggravano. Ce n’è da fare una lista.

I residenti denunciano da mesi la pericolosità di una trentina di piante lungo le vie del Ceppo e Sommaruga. Gli alberi sono già stati segnati e attendono di essere tagliati. Con il peso di una forte nevicata potrebbero cadere. Il fondo di alcune stradine del borgo ha bisogno di manutenzione, soprattutto la parte finale di via Fincarà, via del Paretto e via dei Ciclamini (dove ci sono le vasche per la calce vicino alla cappella fallata). Il programma c’è, si aspettano i soldi. E la questione della nuova segnaletica è come la tela di Penelope, il Parco rinvia di mese in mese.

Era prevista per l’Expo, poi per il Giubileo. I cartelli sono ancora gli stessi, sempre più vecchi. Non è un problema secondario. In piazzale Pogliaghi non esiste un’indicazione per il santuario ed è difficile orientarsi perché da quel punto il campanile non si vede. Per quanto riguarda l’illuminazione, in questi giorni sono iniziati i lavori di posa dei pali su cui verranno installate le nuove lampade a led. Speriamo presto. I parcheggi restano un enigma da risolvere. Scongiurata l’ipotesi di sbancare il terreno alla Prima Cappella, si ragiona su che fare.

Arriviamo alle buone notizie. Nei giorni scorsi Palazzo Estense ha messo in sicurezza l’ultimo tratto di strada che sale in piazza Pogliaghi minacciato da possibili frane. Lo ha fatto a tempo di record e limitando i disagi per i visitatori. Va dato atto. Sistemata di recente la roccia sopra il Mosè, altri punti fragili si scorgono sulla parete rocciosa che s’incontra prima del Mosè, dietro ai dissuasori. Si intravedono delle crepe e con la pioggia e con il gelo potrebbero peggiorare.

I pali che delimitano il marciapiede in via Monte Tre Croci sono stati sistemati e la mappa del borgo curata dall’associazione degli Amici del Sacro Monte è stata ristampata in tremila copie, finanziate dal Lyons Club Varese Host. É molto richiesta e sarà distribuita allo Iat, al botteghino della chiesa, nella sede degli Amici e ad altri operatori. Il sito Facebook dell’associazione pubblica le foto dei turisti che quest’estate la vedevano affissa sulla vetrata della sede e bussavano per averla.

Turisti di tutte le parti del mondo, giapponesi, coreani, francesi, tedeschi, inglesi, americani e di altre nazioni. Intanto la nuova giunta mostra piena disponibilità. L’associazione di Ambrogina Zanzi ha consegnato al sindaco un promemoria con le criticità del Sacro Monte e ha proposto di ricavare un parco didattico per i bambini nella pinetina sopra il chiosco. Ebbene è stata ascoltata. L’idea è piaciuta al vicesindaco Daniele Zanzi che ha promesso di portarla avanti, di sistemare i sentieri e la scalinata. Forse già la prossima primavera.

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