In una mostra dal significativo titolo ‘Presenze’ sono esposte al chiostro di Voltorre sino al 31 dicembre una trentina di opere di Antonio Quattrini, artista varesino: sculture in ceramica refrattaria e disegni che appartengono alla produzione degli ultimi anni, alcune sono inediti, altre appositamente realizzate per l’occasione, nelle quali l’artista ‘converte i suoi pensieri in forme e volumi’.
Quattrini vive e lavora a Varese e fa parte dell’AAA-Associazione Architetti Artisti; dopo aver frequentato il Liceo Artistico Frattini, si è iscritto alla facoltà di Architettura al Politecnico di Milano; dopo la laurea ha esercitato la professione di designer ed architetto e si è dedicato all’ insegnamento di materie artistiche nella scuola secondaria. La capacità comunicativa insieme al desiderio di trasmettere il suo messaggio artistico infatti, lo spinge a dare, ancor oggi, lezioni di scultura e ceramica.
Ha esercitato la sua vena artistica in vari settori, dal vetro di Murano, all’ oreficeria e alla ceramica.
Ma la sua vera passione è la scultura, che è ‘nel suo DNA’: l’ha ereditata dal padre Oreste, celebre ceramista con il quale ha lavorato nella realizzazione di alcune opere: i 12 apostoli che decorano i piloni di sostegno della Chiesa ‘Madonna della Speranza’ di Gallarate, il portale maggiore della chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo a Olgiate Olona, e, a Vergiate, il grande altorilievo per il Monumento alle Vittime delle atrocità della guerra.
Utilizza per la realizzazione delle sue opere vari materiali come il bronzo, il legno, la pietra, il marmo e il vetro, ma predilige cimentarsi col materiale ceramico, infatti è interessato al volume, alla resa dei pieni e dei vuoti che la ceramica gli consente di plasmare, perché materiale duttile da lavorare. Raccoglie così in volumi compatti le figure scarne e severe,: essenzialità e solidità si uniscono in sapienti giochi di equilibrio.
La ceramica gli consente infatti di dare vita a forme sempre nuove, di convertire in oggetto le sue emozioni, i suoi pensieri, il suo intimo sentire. Nella sua tecnica lavorativa fa uso di colori che ricava da ossidi e sali metallici che nella cottura a 1200° si trasformano, conferendo una patina naturale alle superfici, non ottenibile con l’uso degli smalti industriali.
Nelle opere scultoree esposte nel Chiostro gli elementi figurativi si alternano ad elementi più astratti, creando ‘un percorso interiore di riflessione sulla vita nel suo poliedrico manifestarsi in uno spazio e in un tempo reale ed emozionale’, che tocca molti temi che l’artista volta a volta indica come essenziali per la sua esistenza: l’amore, la vita, l’amicizia, la solidarietà.
Pur nelle forme stilizzate essenziali al limite dell’astrattismo idealizzante, non si allontana mai dalla natura che ritiene ‘la fonte della sua ispirazione’, in una continua ricerca di equilibrio.
Vasta l’attività dell’artista che dal 1995 oltre alle personali, a Varese, a Gallarate, a Marchirolo ha esposto in numerose collettive in varie rassegne in Italia e all’e-stero tra le quali la V Esposizione Internazionale d’Arte a Venezia, alla Biennale Dantesca, ha partecipato al Concorso Internazionale del Bronzetto e della Piccola Scultura a Ravenna nel 1996 e a varie edizioni della Rassegna Internazionale per Artisti Ceramisti Contemporanei di Albissola e alla Biennal Internacional de Ceramica di Manises, in Spagna e all’ Uniarte Talavera di Puebla, in Messico.
E’ stato presente in varie mostre al MIDEC di Cerro e al Civico Museo Parisi-Valle di Maccagno, e al Museo Gianetti di Saronno .
Le sue opere sono presenti alla Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate e al Museo Vito Mele di S. Maria di Leuca.
Negli ultimi anni ha realizzato alcuni altorilievi a carattere religioso e la fontana-scultura posta nello stabilimento Colacem di Caravate, che sembra riassumere tutta la cifra ‘poetica’ di Quattrini.
CHIOSTRO DI VOLTORRE
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