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RIPRESA ALLE BETTOLE

ETTORE PAGANI - 04/11/2016

Riprende alla luce del sole (si spera) dopo quella dei riflettori. E, ancora, riprende con un simpaticissimo e gradevolissimo sberleffo verso il pessimismo di chi scrive che non aveva mancato di versare lacrime amare – tanto più nella sua qualità di ippofilo malatissimo – fatto di pesante tristezza sulla situazione dell’ippica nazionale ma anche locale.

Con il groppo in gola ci si era espressi nel sottolineare il mancato versamento, dalla fonte nazionale, dei soldi dei premi tale da mettere in crisi proprietari e allenatori e di riflesso anche la gestione dell’ippodromo varesino che ad onor del vero, le sue grane private le aveva anche per conto proprio.

Bisogna anche dire, però, che le fonti acqua torbida e per nulla chiara, erano proprio le più competenti ed interessate che vedevano scivolare via proprio in quell’acqua ogni possibilità di diventare più chiara. Insomma niente soldi per nessuno a livello competitivo ed organizzativo.

Ed ora una gradevolissima “semi” resurrezione che a dir del vero, in pochi sanno a che Santo attribuirla mentre individuarlo con certezza sarebbe tanto bello se non altro per esprime devozione e ringraziamento con lumi. Con la tradizionale vivacità di lumini e candele.

Per carità dal pessimismo all’esultanza è sempre meglio passare per gradi ma sarebbe illogico non parlare di grande soddisfazione quando dal capezzale di un malato quasi terminale si passi alla soddisfazione di vederlo alzarsi e muoversi con iniziativa personale.

E così si è ricominciato il 3 novembre per proseguire con prevalenza di programmi fissati al venerdì per 11 giornate. Per il seguito si vedrà, in materia l’esperienza insegna l’opportunità di esprimersi a posteriori piuttosto che altrimenti.