Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Urbi et Orbi

IL CROLLO DI ROMA

PAOLO CREMONESI - 04/11/2016

linea cL’ultimo in ordine di tempo è stato Paolo Sorrentino. Il regista premio Oscar per “La grande bellezza” ha preso le distanze dall’amministrazione Cinque Stelle. “Avvilito per una gestione claudicante”, ha detto in una intervista, aggiungendo: “in una città si percepisce subito quando arriva il degrado”.

Dopo l’estate la ripresa dell’anno sociale ha evidenziato, con spietata crudezza, la mole di problemi irrisolti che la capitale deve affrontare. L’infelice uscita della sindaca sul complotto dei frigoriferi abbandonati apposta per le strade, subito ribattezzata il “Frigogate della Raggi” ha avuto come unico esito quello di distrarre per qualche giorno dalla quotidianità. Ma intanto Roma continua a vivere o meglio a sopravvivere.

Questione principe rimane quella dei trasporti. Come anticipato proprio da queste colonne, un ordine del giorno del Senato ha recentemente chiesto il commissariamento di Atac, la municipalizzata Tpl della città. In pratica l’ anticamera del fallimento. Con l’inizio delle scuole l’azienda infatti ha pensato bene di varare un drastico taglio delle corse. Motivo? Non ci sono più soldi per pagare i pezzi di ricambio dei bus.

Così in questa coda di Anno Giubilare è ormai scena comune vedere gruppi increduli di pellegrini e turisti attendere pazienti alle paline l’arrivo di improbabili pullman. Chi deve spostarsi è costretto a usare l’auto privata o i taxi. Con le conseguenze facilmente immaginabili. Inchieste, corruzione, consociativismo, pressappochismo hanno affossato uno dei servizi pubblici essenziali. Ma è tutto il sistema trasporti a essere sull’orlo del collasso.

Caso emblematico è la metro C, la terza linea metropolitana, che avrebbe dovuto liberare dalle auto il centro storico di Roma. Bloccata da scavi, cause giudiziarie, varianti ha visto aumentare le spesa di realizzazione del 23 per cento solo negli ultimi anni.

Il Presidente dell’ Authority anticorruzione Raffaele Cantone recentemente ha puntato il dito sulla superficialità con cui sarebbero state condotte le indagini preliminari per la costruzione dell’opera che ha «determinato una notevole aleatorietà delle soluzioni progettuali da adottare nella fase di esecuzione e, ad appalto già in corso di esecuzione, rilevanti modifiche rispetto alle previsioni contrattuali, in particolare per la nuova tipologia esecutiva delle stazioni».

Ed è qui, con ogni probabilità, il cuore del problema. Difficile spiegare altrimenti solo con la sfortuna le 45 (quarantacinque) varianti in corso d’opera, con un costo lievitato da 3 miliardi e 47 milioni dell’aggiudicazione a 3 miliardi 739 milioni: più 22,7 per cento, per un’opera iniziata dieci anni fa e che non è neppure a metà. Mentre i costi continuano a salire inesorabilmente e i tempi, altrettanto inesorabilmente, ad allungarsi, tutti sono contro tutti: la metropolitana più cara del mondo sta naufragando in un delirio di arbitrati e contenziosi. Preziosi ritrovamenti archeologici (una caserma romana nel luogo del progetto di una delle stazioni) bloccano i lavori, veti e denunce incrociati intasano le aule dei tribunali: Roma metropolitane fa causa al proprio azionista.

Il Comune di Roma, a colpi di decreti ingiuntivi, rivendica 45 milioni. Il consorzio Metro C denuncia Roma Metropolitane, chiedendone quasi 350. E anche all’interno stesso di Roma Metropolitane volano gli stracci: con il presidente che accusa di diffamazione il collegio sindacale e il collegio sindacale che a sua volta denuncia il presidente della Corte dei conti per danno erariale.

Attualmente della lunga linea che dovrebbe collegare la periferia est a Prati è in funzione un tratto di sedici chilometri lungo la via Casilina. Il grosso dell’opera invece è in alto mare: soprattutto i lavori sotto il Colosseo e piazza Venezia. Quella che avrebbe dovuto essere una ‘svolta’ per la capitale. La sindaca Raggi prende tempo: “Occorre un ripensamento, per ora arriviamo a San Giovanni. Poi vedremo”. La consegna della tratta slitta alla Primavera 2017. Intanto il traffico impazzisce, i bus latitano, lo scontento sale.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login