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Ambiente

GAVIRATE: PER ARPA TUTTO OK

ARTURO BORTOLUZZI - 27/10/2016

gavirateRisulta davvero sorprendente che da dodici anni si ripetano denunce alle autorità pubbliche e sanitarie sulle immissioni che provengono dalla zona industriale di Gavirate e che molestano la vita dei cittadini, invadendone la proprietà oltre i limiti di tollerabilità e che Arpa, facendo i controlli sulle imprese del territorio, arrivi sempre ad affermare che tutto vada bene e che tutti sono in regola.

Così è stato anche quando la settimana scorsa in rappresentanza di Amici della Terra Varese con i referenti delle della raccolta di firme a Gavirate e Bardello (400 sottoscrizioni) ci siamo seduti al tavolo costituito dal sindaco del Comune di Gavirate perché possano concertarsi azioni contro l’inquinamento dell’aria. Infatti, con il nostro stupore i tecnici presenti di Arpa hanno parlato dei controlli fatti nei confronti delle imprese locali, sostenendo ancora che tutto fosse in regola e che non c’era inquinamento che potesse essere prodotto dalle aziende del territorio.

Ritengo (è mia convinzione personale) che questo modo di fare sia inadeguato a poter rispondere prontamente alla denuncia mossa dal corpo sociale riguardo l’inquinamento in oggetto. L’inquinamento è, infatti, stato denunciato dal vivo da una pluralità di persone che hanno parlato in un pubblico dibattito a Gavirate il 14 ottobre. È quindi un dato di fatto che non può essere ignorato ovvero disconoscere.

La mia presenza al tavolo di Gavirate e quella dei rilevatori, rappresentanti dei cittadini che hanno protestato a Bardello e a Gavirate, ha fatto cessare questo metodo di azione: il tavolo ha deciso di soppiantare (come per Legge) i rilevatori scientifici di Arpa con i nasi delle persone fisiche sia protestatari che non.

Era giusto del resto che il corpo sociale si fosse organizzato per far presente quello che percepisce. Dato per scontato che questo venga attestato entro i formulari che saranno distribuiti, Arpa sarà, allora, chiamata a mettere in relazione le schede come compilate e svolgerà controlli in base alle stesse.

Ho, quindi, scritto nuovamente al direttore di Arpa Varese cercando di spiegargli le mie attese per il futuro (condivise, chiaramente, dagli esponenti di Gavirate e di Bardello).

Arpa quindi, nelle mie intenzioni, non dovrà più monitorare riguardo un inquinamento presunto, ma, invece, confido investigherà un inquinamento presente e troverà cause dello stesso anche con strumenti e metodi nuovi anche sperimentando soluzioni per ovviare allo stesso. Arpa confido voglia cambiare i momenti in cui avvengono le rilevazioni.

La lotta agli inquinamenti (secondo me) non può essere fatta solo riferendosi a parametri da considerarsi immutabili. Davanti a una sofferenza (per di più plurima), è giusto che vengano trovate nuove metodologie sulle quali basarsi e di conseguenza strumenti nuovi. È necessario quindi avere da parte dei tecnici di Arpa Varese l’umiltà di studiare e di comprendere la sofferenza altrui. In base a questo proposto metodo di azione, confido si possa sollevare un corpo sociale, degradato fisicamente, psicologicamente ed anche economicamente. Arpa dopo questa mia utilizzerà un espediente nuovo?

 

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