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Lettere

VARESE, INVESTIRE BENE

- 16/10/2016

Da quando la nuova giunta si è installata, a Palazzo Estense si ripetono annunci su grandi e piccoli investimenti, cosa giusta e utile se essi vengono inquadrati nell’ambito di una politica sempre attenta al rapporto costi e benefici. L’Italia, pur se enormemente indebitata, ha bisogno di rilanciare la politica degli investimenti crollata sotto il 2% del Pil, ma essi, per essere utili e non fonte di sprechi, devono rispondere a una reale esigenza della comunità, essere rapidi nelle esecuzioni e soggiacere alla regola di un conto economico.

L’affermazione cara ai nostri politici “I soldi ci sono, sono stati stanziati, dunque si spendono” è da osteggiare con energia. I soldi non ci sono, e quelli che prenderemo a prestito, nell’interesse delle future generazioni, vanno spesi con parsimonia ed efficacia per scopi proficui alla collettività. La nuova giunta in questo campo si mostra, dagli annunci fatti alla stampa, super attiva: Villa Milyus, le Stazioni Ferroviarie, il Nuovo Parcheggio, adesso la Stazione della Funicolare del Sommaruga, e poi Piazza Repubblica, eccetera. Alcuni tra questi progetti probabilmente rispondono a necessità e al rigore dell’equilibrio costi/benefici, ma altri sono illogici, come Piazza Repubblica: un grande Teatro, una nuova sede per l’Asl, una Caserma da adibire in parte a Biblioteca – già ben attrezzata altrove, eccetera. Eppure, senza voler entrare nei dettagli del progetto approvato (alcuni dei quali incomprensibili come i soli 900 euro/mq per la ristrutturazione dell’edificio pericolante acquistato improvvidamente nel 2008), con la visione di aziendalista abituato all’analisi costi/benefici appare evidente che qualcosa di diverso si potrebbe fare: demolire la piccola porzione della Caserma su via San Michele circa 15 metri lineari (credo che la Sovraintendenza fosse già consenziente), eliminare via Spinelli restituendo alla Piazza spazio e continuità, allargare nel limite del possibile via Pavesi e destinare i residui circa 7500 mq dell’edificio a nuovi uffici comunali, eliminando tutte le sedi distaccate. I vantaggi sarebbero consistenti: a) sede attrezzata con nuove tecnologie, più idonee e efficienti b) riduzione a medio termine del personale degli uffici c) vantaggio per i cittadini che non devono vagare per Varese tra una sede e l’altra d) ampi parcheggi disponibili alle Corti e) recupero della fruizione della Piazza a beneficio della comunità, a discapito delle sacche di illegalità ora esistenti, con la presenza dei vigili in loco f) riqualificazione per un ingresso in Varese all’altezza di una grande città.

Questa scelta inoltre sarebbe anche più gestibile sotto il profilo dei costi, giacché si potrebbero reperire risorse, senza indebitamento, dalla vendita di alcune sedi distaccate, e destinarne altre, meno commerciali, a scopi sociali e di sviluppo di nuove attività giovanili.

È evidente che tutto andrebbe verificato ulteriormente cifrando ogni intervento. Pur non essendo un urbanista, ritengo quella sopra delineata un’ipotesi meno pasticciata di quella oggi perseguita.

Alessandro Ceccoli

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