La home-page annuncia “il racconto”, sviluppato all’interno, di imprese varesine che si fanno onore sui mercati: l’azienda di Oggiona Santo Stefano che esporta affettatrici e food machinery per le salumerie e i centri commerciali di tutto il mondo, il gruppo di Lonate Pozzolo che confeziona tessuti high-tech per le uniformi dell’esercito, la ditta di Busto Arsizio che, rialzatasi da un incendio, produce occhialini di plastica da piscina apprezzati perfino da Michael Phelps. Eccetera eccetera. È la nuova dimensione di Varesefocus, la “storica” rivista dell’Unione Industriali (sette numeri l’anno, 17 mila copie distribuite) che integra la versione cartacea con il giornale online.
Due giornali parenti tra loro, questo si, ma non gemelli. Il progetto online scandaglia infatti in modo più specifico l’universo imprenditoriale, racconta le aziende e i personaggi, li presenta, li fa conoscere attraverso la propria struttura giornalistica, la redazione specializzata di dodici persone più i collaboratori che s’ispira al moderno modo di comunicare dei colossi come Confindustria ed Eni. È un lavoro d’informazione in costante aggiornamento al servizio degli associati, è cultura imprenditoriale e sociale. La nuova mission, la sfida di Varesefocus è proprio “l’impresa di raccontare”, come annuncia il workshop al Maga di Gallarate.
“Una fucina di nuove emozioni – la definisce il presidente dell’Unione Industriali di Varese, Riccardo Comerio – una voce online che racconta l’industria e le manifatture ma è anche strumento di conoscenza delle leggi, parla il linguaggio dei social networks e rappresenta progetti e investimenti importanti”. Gli fa eco il direttore Vittorio Gandini: “Le imprese hanno la necessità di essere descritte, Varese ha una realtà industriale di grandi tradizioni che ha saputo evolversi e va raccontata e spiegata, più che pubblicizzata. Vogliamo dar voce agli imprenditori, svelare come si muovono, come investono, affrontare insieme i problemi, raccogliere opinioni e commenti. L’Unione mette a loro disposizione uno strumento per farsi conoscere”.
La rivoluzione industriale tecnologica 4.0, basata sulla totale automazione e interconnessione delle produzioni, pone il mondo delle imprese di fronte a difficili sfide e alla ricerca di inediti profili professionali, figure specializzate nel trattamento e nell’analisi delle informazioni, nuovi media e big data, professioni dell’area amministrativa, marketing e vendite legate ai social network, Seo copywriting e gestione dei blog. Nell’area dei sistemi informativi le skill fondamentali, cioè le attitudini, le abilità più gettonate ruotano attorno alla data analysis, controllo e gestione dei dati appunto nell’Industria automatizzata 4.0. E i giganti del settore si adeguano.
Dialogando con Silvia Giovannini di Varesefocus, il capo della comunicazione e Digital PR di Eni, Daniele Chieffi, porta l’esempio del colosso dell’energia di cui coordina la comunicazione e sottolinea la gigantesca opportunità che il web rappresenta per l’industria: “È uno strumento di cui non si può fare a meno e che è bene sfruttare in tutte le sue potenzialità. Un modo importante di costruire la nostra presenza sul mercato. Non si tratta di aggiungere altre informazioni al torrente di notizie da cui siamo giornalmente investiti ma di veicolare i nostri valori, di farci accettare. Noi raccontiamo l’energia, i consumi, l’ambiente. In due lingue, italiano e inglese. Per farlo è indispensabile la tecnica, la sensibilità giornalistica”.
“Bisogna esporsi, rischiare, accettare la sfida di entrare nel sistema mediatico – concorda Luca Alagna, consulente per la comunicazione digitale di Confindustria – Siamo una struttura associativa che comprende le imprese, un bene prezioso da far conoscere. La nostra redazione compie un’operazione culturale più che strategica, fa storytelling, narra argomenti complessi. È un ruolo difficile. Siamo esposti al dialogo istituzionale, al confronto con i sindacati ma il rischio di polemiche esisterebbe anche se Confindustria non fosse presente sui social. Così cerchiamo di anticiparle con un’informazione aziendale corretta che esprima valori di partecipazione e di innesti un circolo virtuoso”.
Strappano applausi due significativi casi di successo. Alice Galli direttore marketing del raviolificio Lo Scoiattolo di Lonate Ceppino ha spiegato come il costante dialogo con i social consenta all’azienda di non sbagliare un colpo nella messa a punto di prodotti gastronomici a base di pasta che piacciono al consumatore e Andrea Aschieri, cofondatore di Wood’d insieme al fratello Stefano, ha rivelato come si possa del giro di pochi anni, attraverso i social, passare dall’idea creativa di una cover in legno per Iphone al prodotto finito in un solo giorno, conquistando i retail di tendenza in tutto il mondo. In apertura del workshop è stato ricordato Mauro Luoni, lo storico direttore di Varesefocus.
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